Beppe Severgnini conquistato dal liceo Zucchi

Al termine dell'incontro con i liceali monzesi, ha scritto un articolo nel quale ha messo a confronto le scuole americane e quelle italiane, alla luce della strage consumata nella Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, in Florida il giorno di San Valentino.

Beppe Severgnini conquistato dal liceo Zucchi
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Beppe Severgnini conquistato dal liceo Zucchi.

Beppe Severgnini

"Corrierista dal 1995, direttore di @7Corriere, autore di 16 libri, firma del New Yok Times dal 2013 e dell'Economist nel periodo tra il 1996 e il 2003. Cresciuto con Montanelli. Europeo, italiano, lombardo, cremasco". Ama definirsi così il giornalista Beppe Severgnini, come se si servisse di una lente d'ingrandimento usata al rovescio, per mostrare a cascata le carattaristiche più evidenti del suo "personaggio", fino ad arrivare a quelle più intime. Dal macro al micro, quasi "clonando" la tecnica narrativa del Manzoni nell'incipit de "I Promessi sposi". E proprio in fondo alla lista, infatti, ecco un po' di sano campanilismo, un legame non proprio nascosto con la "sua" Lombardia.

La lezione a Monza

E ci è tornato settimana scorsa in terra "lumbard", tra le sue trasferte da un lato all'altro del mondo. E in questo viaggio che ha un po' il sapore di un ritorno a "casa" è passato anche da Monza. Già, perché l'autore ha fatto tappa al liceo "Zucchi" per affrontare tematiche di ampio respiro e molto attuali come "il valore della scrittura e le fake news" affrontate, però, attraverso giochi di geografia e ricordi personali di un ex studente liceale.

Il commento dell'autore

"La strage nella scuola in Florida non ha ottenuto, in Italia, l’attenzione seguita a episodi simili - ha scritto sul Corriere - Come se avessimo sviluppato una rassegnata, orrenda abitudine a queste cose.  L’assassino — Nikolas Cruz, 19 anni — il giorno di San Valentino è tornato nella Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, ha azionato l’allarme antincendio per attirare tutti all’esterno e ha iniziato a sparare. Diciassette morti e dodici feriti. Ieri mattina (il 17 febbraio ndr) sono stato al liceo Zucchi di Monza, ho passato due ore con i ragazzi. Un vecchio seminario ristrutturato, aperto, pieno di giovani e di vita, nel centro della città. Come siamo fortunati, in Italia. Ogni tanto dovremmo ricordarcene".

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