Calici di vino luminarie ed è polemica

Dopo l'Arengario con le toppe e le palle che sono cadute ora la polemica sulle luminarie di via Rota e Amati

Calici di vino luminarie ed è polemica
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Dopo  l'Arengario con le toppe e le palle di Natale cadute, a Monza arriva anche la polemica sulle luminarie con i calici di spumante, secondo qualcuno, ben poco natalizie e anche moralmente poco vicine allo spirito cristiano.

Luminarie coi calici di vino

Se in centro storico sono comparse le maxi palle di Natale verdi e oro, nei quartieri più periferici invece  si è preferito installare come luminarie i calici di spumante nell'atto del cin cin. Come in via Rota e via Amati, dove l'onere dell'illuminazione natalizia è ricaduta sui  commercianti locali. Ma i simboli, che inneggiano più alle abbuffate delle feste che al tema del Natale, non sono piaciuti ad alcuni cittadini della via. Vuoi perché inneggiano al bere, vuoi perché più di un residente avrebbe preferito vedere sopra la testa angioletti, babbi natali o stelline svolazzanti.

Le critiche

Tra chi non ha gradito le critiche, c'è invee Ettore Radice, presidente del Comitato Amati. Il quale ha apprezzato moltissimo l'originalità delle luminarie del quartiere. "Ritengo sia un brindisi benaugurante   che non pensa solo al Natale ma anche al nuovo anno, con gli auguri per un frizzante 2018. Mi hanno fatto un'ottima impressione, non capisco chi si è lamentato, sono originali e un po' diverse da quelle che si vedono in centro e dalle solite luminarie".

I precedenti

Quest'anno non sono mancati i problemi in tema di illuminazione. Prima con la Soprintendenza che ha bocciato gli sponsor sull'Arengario costringendo l'Amministrazione prima a mettere le toppe e poi a cambiare la veste passando dal tema rosa a buchi a quello rosso senza più i nomi degli sponsor proiettati sul monumento. Poi con le palle di Natale che apparivano a tutti un po' traballanti e che in un caso, in corso Milano, sono pure crollate, per fortuna senza che si verificassero incidenti.

A Sovico

Ma a Sovico anche  Babbo Natale e le sue renne proiettate sui muri dell'oratorio sono stati giudicati simboli non abbastanza religiosi. E dopo le lamentele dei fedeli, l'Amministrazione comunale è stata costretta a dirigere il fascio luminoso verso la facciata del Comune.

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