Dipendenti Canali in assemblea ma la metà è già a casa

Dopo lo sciopero della scorsa settimana, i rappresentanti di Femca Cisl e Filctem Cgil hanno incontrato le lavoratrici per fare il punto e serrare le fila dopo la decisione di chiudere lo stabilimento caratese attivo dal 1996.

Dipendenti Canali in assemblea ma la metà è già a casa
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Dipendenti Canali in assemblea ma metà di loro è già a casa.

Assemblea con i sindacati

Riunione con le rappresentanze sindacali ieri mattina, mercoledì, dopo l'annuncio dei vertici di licenziare 134 addette e chiudere la divisione Eraclon di via Del Valà.

Dopo lo sciopero della scorsa settimana, i rappresentanti di Femca Cisl e Filctem Cgil hanno incontrato le lavoratrici per fare il punto e serrare le fila dopo la decisione di chiudere lo stabilimento caratese attivo dal 1996. Metà delle dipendenti è già casa, le altre ci rimarranno fra pochi giorni. Al momento sono ancora attivi e funzionanti solo i reparti della confezione: quello della stiratura e del controllo qualità.

Entro la fine dell'anno, il gruppo - che produce capi di alta moda e che ha vestito capi di stato e personaggi del cinema - ha deciso di dismettere il sito di Carate Brianza che sarebbe addirittura già stato affittato a un'altra ditta della zona. Le ragioni sarebbero legate ad una superiore capacità produttiva rispetto alla domanda che, negli ultimi anni, ha subito un rallentamento.

Lo stabilimento sarà dismesso entro la fine dell'anno

"Solo un mese fa - hanno ribadito i sindacati - si chiudeva un periodo di un anno di contratto di solidarietà e l'uscita attraverso una procedura di mobilità di 75 lavoratori e la riduzione dell'orario per altri 39. Eravamo convinti che questo percorso di riorganizzazione doloroso per tutte le lavoratrici e i lavoratori avesse raggiunto l'obiettivo del risanamento del sito e invece ci siamo ritrovati dall'oggi al domani con questa doccia gelata dei licenziamenti collettivi".

I sindacati tessili Filctem-Cgil (Andrea Saccani e Luisa Perego) e Femca-Cisl  (Davide Martorelli e Tiziano Cogliati) avevano chiesto da subito "l'immediato ritiro dei licenziamenti" e la "contestuale" apertura di un "tavolo di discussione per trovare soluzioni per il mantenimento dei posti di lavoro".

La Canali, dal canto suo, ha fatto sapere di essere disponibile a discutere interventi di natura economica a favore delle lavoratrici e ha garantito la retribuzione per tutta la durata della procedura. Una magra consolazione per chi, a fine anno, resterà senza lavoro.

Audizione in Regione e confronto con il Ministero

Nei prossimi giorni la vicenda Canali verrà portata all'attenzione dei massimi ambiti nazionali e regionali.

Potrebbe essere convocata per il 9 novembre (ma non è ancora arrivata l'ufficialità) l'audizione urgente presso la IV commissione Attività produttive della Regione Lombardia. I sindacati hanno chiesto anche un confronto con il Mise, il Ministero dello Sviluppo economico.

 

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