Caso Bic La Fucina, sindaco assolto: nessun danno erariale

La Corte dei Conti fa cadere tutte le accuse nei confronti del primo cittadino circa il presunto doppio emolumento illegittimo. Di Stefano: "Finisce vicenda dopo mesi di vergognosi attacchi dalla Sinistra"

Caso Bic La Fucina, sindaco assolto: nessun danno erariale
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Per i giudici non c’è stato alcun danno erariale: il sindaco di Sesto San Giovanni è stato assolto dalla Corte dei Conti in merito al caso Bic La Fucina.

Una vicenda che risale al 2011

Si è concluso con l’assoluzione il procedimento aperto dalla Corte dei Conti nei confronti del sindaco Roberto Di Stefano.  L’inchiesta verteva sui circa 63mila euro di compensi percepiti da Di Stefano tra settembre 2011 e novembre 2012 quando era amministratore delegato della società a partecipazione pubblica (messa in liquidazione nel 2013). Secondo le contestazioni che erano state sollevate, essendo all’epoca già consigliere comunale (tra le fila di Forza Italia) Di Stefano non avrebbe potuto percepire quelle indennità e sarebbe stato dunque consumato un danno erariale. La notizia del procedimento aveva fatto molto discutere e innescato polemiche da parte dell’opposizione. E anche il Polo civico aveva chiesto al sindaco di riferire in aula circa la sua convocazione davanti ai giudici.

Di Stefano: “Dopo mesi di insulti si pone fine alla macchina del fango”

I legali del sindaco avevano parlato nell’udienza dello scorso 21 febbraio. Alla fine la linea difensiva,  ha convinto i giudici che hanno assolto  il primo cittadino. La Corte ha infatti rigettato nel merito l’accusa di danno erariale nei confronti degli enti pubblici soci della Bic La Fucina. “Finalmente si chiude uno spiacevole episodio e viene ripristinata la verità”. Commenta il sindaco di Sesto San Giovanni. “Dopo mesi di insulti, strumentalizzazioni, richieste di riferire in aula, titoloni di giornali, vergognosi attacchi si pone fine alla macchina del fango che la sinistra ha cercato di mettere in piedi durante le campagne elettorali per mettermi in cattiva luce. Mi hanno trattato da delinquente per una vicenda contabile che non poteva che concludersi con una piena assoluzione”.

Evidenziato anche il difetto di competenza della Corte dei Conti

I giudici hanno anche accolto le obiezioni della difesa circa la competenza giurisdizionale della Corte dei Conti. “Nella sentenza la Corte dei Conti oltre a ribadire che non c’è stato nè dolo nè danno, chiarisce che il procedimento non doveva nemmeno iniziare. Inoltre si dice che eventuali colpe sul fallimento di Bic La Fucina vanno attribuite alle cattive scelte gestionali dei precedenti amministratori, decisi per anni dalla sinistra”. Continua il sindaco. “Ringrazio tutti coloro che si sono fidati della mia sicurezza e tranquillità sulla conclusione positiva di questa vicenda. Di sicuro a sinistra dovrebbero chiedermi scusa e ragionare sul loro giustizialismo nei miei confronti e sul silenzio verso le innumerevoli vicende giudiziarie che li hanno coinvolti, a livello locale e nazionale”.

 

 

 

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