Dove partorire: Monza e Carate tra le eccellenze regionali

La performance molto elevata è data sia dal numero di parti e le percentuali di tagli cesarei.

Dove partorire: Monza e Carate tra le eccellenze regionali
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La Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma  - che gestisce i reparti di Ostetricia, Neonatologia e Pediatria dell'ospedale San Gerardo di Monza - e l’Ospedale Vittorio Emanuele III di Carate Brianza tra le eccellenze regionali in Lombardia per quanto riguarda i parti.  Torna la campagna informativa per aiutare le future mamme nella scelta dell’ospedale dove partorire. Sono molti i criteri di valutazione, e Monza e Carate si confermano tra i migliori in base ai dati pubblicati dal portale Dove mi curo. La valutazione della performance è data sia dal numero di parti (che deve mantenersi maggiore o uguale a 1000) e le percentuali di tagli cesarei (devono essere inferiori o uguali al 25%).

Cosa vogliono le future mamme

Se da un lato la gravidanza è una delle gioie più belle della vita di una donna, dall’altro richiede una gran cura e attenzione 24 ore al giorno 7 giorni su 7. Ecco perché le donne in maternità hanno bisogno di recarsi negli Istituti ospedalieri che la seguono al meglio e offrono numerosi e buoni servizi per il benessere della madre e del figlio durante il travaglio.

Indicatori di un buon ospedale

”Le autorità ministeriali hanno stabilito alcuni punti fermi che consentano di valutare la bontà di una struttura. In base all’Accordo Stato Regioni del 2010, i punti nascita devono eseguire almeno 1000 parti annui. I volumi di attività possono avere, infatti, un rilevante impatto sull’efficacia degli interventi e sull’esito delle cure, come dimostrato dalle evidenze scientifiche,” afferma Elena Azzolini, medico specialista in Sanità Pubblica e membro del comitato scientifico “Dove e come mi curo”. Inoltre bisogna tener conto anche della frequenza dei tagli cesarei che dovrebbero essere solo il 25% su 1000 parti o il 15% per gli ospedali che seguono meno di 1000 parti.

I dati reali

Tra i 461 ospedali che eseguono i parti, soltanto il 38% di questi seguono più di 1000 parti all’anno, di cui 43% al nord, 22% al centro e 34% al sud. Di questi 38% solo il 58% degli istituti ospedalieri seguono le indicazioni fissate sui parti cesarei.
Inoltre non si può tralasciare il forte divario interregionale che purtroppo esiste: infatti a differenza del nord con il 63% degli ospedali che registrano i dati positivi, le regioni centrali e meridionali registrano rispettivamente il 19% e il 18% dei valori adeguati.

L’efficienza dell’ospedale

Un ospedale si può definire efficiente se è in grado di offrire un buon numero di servizi in tutti gli ambiti e settori sanitari. Per valutarne l’efficienza, l’ospedale deve essere dotato di analgesia epidurale, ma soprattutto di un reparto di terapia intensiva neonatale. Per ottenere un elevato punteggio, deve essere consentito il rooming-in, ovvero la pratica di lasciare il figlio nella stessa stanza della madre per tutto il giorno. Spesso è richiesto il parto in acqua, quindi sarebbe utile che l’ospedale sia munito di vasche. Infine, la possibilità di richiedere la raccolta del sangue del cordone ombelicale o la presenza dei bollini rosa di O.N.Da, segnale di attenzione alle esigenze femminili.

La classifica

Le 5 strutture che in Lombardia effettuano un maggior numero di parti sono:

Ospedale Maggiore Policlinico – Clinica Mangiagalli di Milano (n° parti: 5906) (2° in Italia)
Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo (n° parti: 4235) (4° in Italia)
Presidio Ospedaliero Spedali Civili di Brescia (n° parti: 3234) (9° in Italia)
Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano (n° parti: 3215) (10° in Italia)
Ospedale Filippo del Ponte di Varese (n° parti: 3008) (12° in Italia)

Queste strutture rispettano anche la soglia per quanto riguarda la percentuale di tagli cesarei, che devono mantenersi inferiori-uguali al 25%, fatta eccezione per l’Ospedale Maggiore Policlinico – Clinica Mangiagalli di Milano che non raggiunge il valore per soli 2 punti percentuali.

Altre eccellenze regionali

Tra le altre eccellenze regionali, oltre a quella di Monza e Carate, ci sono La Fondazione Poliambulanza – Istituto Ospedaliero di Brescia, l’Ospedale Macedonio Melloni di Milano, l’Ospedale Policlinico San Matteo di Pavia e il Presidio Ospedaliero Alessandro Manzoni di Lecco. Tutti raggiungono performance molto alte sia per quanto riguarda il numero di parti, sia per ciò che concerne le percentuali di tagli cesarei.

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