Messa a Meda per la Giornata internazionale del migrante FOTO

Il parroco don Claudio Carboni ha ricordato: "Per Dio nessuno è straniero"

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Celebrata questa mattina nella chiesa Madonna di Fatima a Meda la messa per tutto il decanato di Seregno-Seveso in occasione della 104esima Giornata internazionale del migrante e del rifugiato.

La chiesa del Polo ha accolto fedeli di ogni nazionalità

La chiesa Madonna della Fatima al Polo ha accolto fedeli di ogni nazionalità: italiani, peruviani, cingalesi, nigeriani, pakistani, guineani, tutti in attesa della messa celebrata dal parroco di Meda e nuovo decano don Claudio Carboni assieme al missionario saveriano congolese Emmanuel Adili.

"Per Dio nessuno è straniero", le parole del parroco don Claudio Carboni

"Per Dio nessuno è straniero", ha esordito don Claudio,  accogliendo i partecipanti alla celebrazione. Il sacerdote ha sottolineato il fatto che "la migrazione è un fenomeno che ha coinvolto in primis il nostro Paese, gli italiani stessi sono stati e sono ancora dei migranti, tra il 1860 e 1960 più di 30 milioni di nostri connazionali hanno fatto le valigie lasciando con rammarico la propria terra natia, attualmente sono 124 mila i cittadini italiani iscritti all’Aire.

Canti, letture, preghiere e bandiere di vari Paesi

La messa animata da canti in italiano è stata cadenzata da letture e preghiere recitate in spagnolo, inglese, francese, cingalese e urdu. Il momento più toccante l’offertorio, quando un corteo di bandiere ha sfilato orgogliosamente lungo la navata centrale della chiesa. A chiudere la fila una coloratissima bandiera della pace a simboleggiare la reciproca tolleranza e accettazione che ci dovrebbe essere tra tutte le nazioni indipendentemente dalla latitudine. Un concetto che don Claudio ha tenuto a ribadire più volte nella sua omelia ricordando le parole di Papa Francesco.

Meda, messa per la Giornata nazionale del migrante
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Accogliere, proteggere, promuovere e integrare

La soluzione per una buona convivenza, secondo il sacerdote, sarebbe racchiusa in quattro azioni: accogliere, proteggere, promuovere e integrare: "Offrire un ambiente sicuro in cui i diritti e doveri siano tutelati e lo sviluppo umano in termini di istruzione, sanità, competenze e unione familiare sia garantito sarebbe una condizione fondamentale per rispondere alle esigenze della nostra epoca. Dobbiamo impegnarci a promuovere una cultura dell’accoglienza al fine di costruire una globalità umanizzata e umanizzante in cui la differenza culturale è un’occasione di mutua crescita e arricchimento reciproco".

Un ringraziamento alle associazioni presenti

Il parroco ha voluto ringraziare le associazioni che hanno partecipato alla messa come Caritas, la scuola di italiano per stranieri "Cultura senza frontiere", le cooperativa locali e i cittadini stranieri del decanato. L’omelia si è conclusa ricordando l’imminente inizio del Sinodo ambrosiano "La chiesa delle genti" indetto dall’Arcivescovo monsignor Mario Delpini presso la Basilica di Sant’Ambrogio a Milano. Terminata la celebrazione i fedeli sono stati invitati a spostarsi nel salone dell’oratorio dove sono continuati i festeggiamenti con un momento conviviale e di confronto.

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