Scandalo sanità, il Movimento 5 Stelle denuncia: "Sono anni che chiediamo verifiche"

"Sono anni che ripetiamo che non esistono controlli sufficienti nella Sanità Lombarda e che chiediamo una verifica a tappeto su anomalie arcinote"

Scandalo sanità, il Movimento 5 Stelle denuncia: "Sono anni che chiediamo verifiche"
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A poche ore dall'annuncio dello scandalo sanità che ha portato all'esecuzione di 21 ordinanze di misure cautelari parla il Movimento 5 Stelle

Scandalo sanità: parla il Movimento 5 Stelle

A poche ore dall'annuncio dello scandalo sanità che ha portato oggi all'esecuzione di 21 ordinanze di misure cautelare nei confronti di altrettanti soggetti indagati a vario titolo per associazione per delinquere, corruzione e falso ideologico in atti pubblici arrivano le prime reazioni politiche. A parlare Paola Macchi e Dario Violi, consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Lombardia. 

Le parole di Macchi e Viola

"Sono anni che ripetiamo che non esistono controlli sufficienti nella Sanità Lombarda e che chiediamo una verifica a tappeto su anomalie arcinote - fanno sapere i consiglieri in una nota. Siamo riusciti a inserire nella legge sull'evoluzione del sistema sanitario lombardo l'Agenzia dei controlli ma evidentemente un sistema di controlli efficaci a prevenire queste speculazioni indegne sulla pelle di malati indifesi non c'è".

"Maroni e la sua Giunta continuano a vantare un sistema eccellente che però fa acqua da molte parti - proseguono -  la direzione della struttura accreditata prende le distanze dai medici accusati ma intanto pare che a centinaia di pazienti siano state impiantate protesi di qualità scarsa pagate dal sistema sanitario pubblico. Altro che eccellenza, il sistema sanitario lombardo ha bisogno di intensificare i controlli e i dipendenti che denunciano fattacci del genere devono essere ascoltati dalle direzioni e tutelati".

"A pagarne le conseguenze sono sempre i cittadini che si vedono curati male, a costi maggiori e secondo interessi dei fornitori e dei medici corrotti che partecipano al giro di mazzette - concludono Paola Macchi e Dario Violi. Ancora una volta è grazie a un dipendente, e non all'agenzia regionale dei controlli di Maroni, che lo scandalo è emerso. Da questo punto di vista, oltre a chiedere controlli a tappeto nella Sanità Lombarda, chiederemo un rafforzamento delle tutele per i dipendenti di enti pubblici che denunciano queste porcate".

L'inchiesta

L’inchiesta ha portato alla luce un sistema corruttivo che mirava ad aumentare il profitto non solo della società coinvolta (la bolognese Ceraver srl), ma anche dei chirurghi ortopedici e dei medici di base interessati. Il tutto, a scapito di chi finiva sotto i ferri, tanto che il Procuratore capo Luisa Zanetti non ha esitato a parlare di “mercimonio della funzione pubblica” e di una “gestione svolta in dispregio del paziente”. Tanto che dalla Procura stessa hanno annunciato che acquisiranno le cartelle cliniche dei pazienti in modo da verificare se possano configurarsi anche altre ipotesi di reato.

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