Niente nido o materna per i non vaccinati, anche se si paga la multa

Il divieto di iscrizione non vale invece per la scuola dell'obbligo

Niente nido o materna per i non vaccinati, anche se si paga la multa
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Vaccini: non si può frequentare anche se si paga la sanzione. Lo dice una circolare del Ministero della Salute

Niente nido per chi non vaccina

Niente nido o scuola dell'infanzia per chi non vaccina il figlio, anche se paga la sanzione pecuniaria.  A ribadirlo proprio oggi è una circolare esplicativa pubblicata dal Ministero della Salute in merito alla questione vaccini.

In sostanza la sanzione estingue l'obbligo della vaccinazione ma - come dice la nota del Ministero - "non permette comunque la frequenza, da parte del minore, dei servizi educativi dell'infanzia, sia pubblici sia privati, non solo per l'anno di accertamento dell'inadempimento, ma anche per quelli successivi, salvo che il genitore non provveda all'adempimento dell'obbligo vaccinale".

Minori non vaccinabili

Per quanto rigurda i minori non vaccinabili sarà il medico di base o il pediatra ad attestare se un bambino non può vaccinarsi o deve differire l'immunizzazione, permettendogli quindi di iscriversi a scuola. "Le vaccinazioni obbligatorie - si legge nella nota - possono essere omesse o differite ove sussista un accertato pericolo per la salute dell'individuo".

Vaccini e scuola dell'obbligo

Il divieto di iscrizione non vale invece per la scuola dell'obbligo: "Per gli altri gradi di istruzione - spiega la nota del Ministero - e precisamente per quelli dell'obbligo, la presentazione della documentazione non costituisce requisito di accesso alla scuola (scuola primaria, scuola secondaria di primo grado, scuola secondaria di secondo grado, centri di formazione professionale regionale) o agli esami".

 

La comunicazione degli alunni non vaccinati

Per quanto rigurda la presenza nelle scuole di alunni non vaccinati il Ministero chiarisce che "i dirigenti scolastici delle istituzioni del sistema nazionale di istruzione e i responsabili dei centri di formazione professionale regionale e delle scuole private non paritarie comunicheranno alla ASL, mediante modalità operative decise localmente dalla ASL, entro il 31 ottobre di ogni anno, le classi nelle quali sono presenti più di due alunni non vaccinati".

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