Carabinieri rendono alla chiesa il quadro rubato

Da almeno 12 anni quel prezioso quadro del maestro Trento Longaretti non si trovava più nella sua "casa", la chiesa di San Giuseppe a Muggiò.

Carabinieri rendono alla chiesa il quadro rubato
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Carabinieri rendono alla chiesa il quadro rubato.

Quadro rubato

Da almeno 12 anni quel prezioso quadro del maestro Trento Longaretti non si trovava più nella sua "casa", la chiesa di San Giuseppe a Muggiò. Ma oggi, martedì 30 gennaio, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza l'hanno restituito alla Comunità parrocchiale.  L'avevano trovato su un banchetto di un mercatino dell'antiquariato a Vaprio. E un militare dell'Arma ha riconosciuto un dettaglio che poi si è rivelato essenziale nelle indagini.

Le indagini

Fino al 2006, era stato nella disponibilità del parroco pro-tempore di quella Chiesa, che lo aveva ceduto ad un antiquario della provincia di Como, entrambi deceduti. Quest’ultimo, sempre nel medesimo anno, lo aveva, poi, rivenduto ad un altro commerciante della provincia di Lecco, ultimo possessore risultato essere in buona fede.

Il sequestro e la riconsegna alla parrocchia

I primi accertamenti alla banca dati dei Beni Culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, tuttavia, non hanno permesso di stabilire subito la natura illecita del bene, in quanto non risultavano denunce di furto.

La svolta nelle indagini

Queste difficoltà iniziali, però, non hanno scoraggiato gli investigatori, certi, che il bozzetto fosse stato rubato da un luogo di culto brianzolo. Infatti, un Carabiniere ha ricollegato il bozzetto alla Chiesa di San Giuseppe a Muggiò. L’attuale parroco, poi, non solo ha riconosciuto l'opera, ma ha pure formalizzato la denuncia di sottrazione.

La restituzione

Il bene è stato restituito, nei locali del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Monza, a don Maurizio Tremolada, parroco pro-tempore dell’ente ecclesiastico proprietario. Presenti anche la dottoressa Franca Macchia, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Monza, che ha coordinato l’attività d’indagine, e dell’architetto Carlo Capponi, responsabile dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Milano.

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