Fuori onda di Giunta il parroco si sente dare del fannullone e s’infuria

L'incidente diplomatico ha visto protagonista don Massimo Donghi, per 11 anni coadiutore a Besana

Fuori onda di Giunta il parroco si sente dare del fannullone e s’infuria
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I social network, si sa, possono creare zizzania. E' quello che è successo a Cassina dè Pecchi. Con due protagonisti eccellenti: il sindaco Massimo Mandelli ed il parroco don Massimo Donghi. Quest'ultimo volto notissimo a Besana, dove è stato coadiutore per ben undici anni, fino al 2015.

In estrema sintesi, durante una riunione dell’Esecutivo - l'episodio lo raccontiamo qui - il primo cittadino avrebbe dato del "fannullone" a don Max, in relazione ai cortei funebri. Non sapendo però di essere in diretta su Facebook. Ed ecco che quello iniziato come scambio di battute "privato" è divenuto gaffe pubblica. Molto pubblica, tanto da fare il giro dello Stivale. La notizia è stata infatti ripresa in questi giorni dalle testate nazionali, cartacee e on line.

Don Massimo ha risposto per le rime

Chi di social ferisce, di social perisce. E' così che don Massimo ha risposto all'Amministrazione con un video. E con la sua proverbiale ironia.

“Sono tranquillo e sereno – ha detto nel messaggio (lo potete vedere qui) – Però sono stato abbastanza infastidito. Ti accorgi che il sindaco della tua comunità dice: il parroco è un fannullone e non ha voglia di lavorare. Poi si avanzava una mia pressione su una dipendente comunale per istruire le onoranze funebri. Tutto questo mi pare eccessivo e inaccettabile”.

“Prendo atto che il video è sparito – ha concluso – Prendo atto del silenzio di chi era lì ad ascoltare. Da parte mia, caro sindaco, pur essendo diametralmente opposto a te come idee, non mi permetterò mai di dire che sei un fannullone”

Battuta finale

“Mi rivolgo a te, assessore Tommaso Chiarella – ha concluso – Ma anche al sindaco. Voi due che siete amici degli youtuber. Mannaggia qualche attenzione in più nell’uso delle nuove tecnologie”.

E' la seconda volta che don Max finisce sotto i riflettori

Don Massimo Donghi era già finito sotto i riflettori nel 2012. C'era anche lui - insieme alla mamma, ad un'amica di famiglia, al diacono Renato Corbetta ed alla moglie - sulla Costa Concordia affondata al largo dell'isola del Giglio. Fortunatamente tutti ne erano usciti illesi ma era scoppiata la polemica. Perchè il coadiutore aveva preso qualche giorno di pausa dicendo di essere diretto agli esercizi spirituali.

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