Tallio, concluso l'interrogatorio di Mattia Del Zotto

Mattia Del Zotto: concluso l'interrogatorio del gip Federica Centonze.

Tallio, concluso l'interrogatorio di Mattia Del Zotto
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Mattia Del Zotto è rinchiuso nel carcere di Monza. È accusato di triplice omicidio ma voleva uccidere anche i nonni materni. L'interrogatorio si è concluso intorno a mezzogiorno. L'avvocato ha richiesto la perizia psichiatrica di parte.

Tallio: finito l'interrogatorio di Mattia Del Zotto

Si è concluso l'interrogatorio di garanzia di Mattia Del Zotto, il 27 enne di Nova Milanese, reo confesso dell’omicidio dei nonni paterni e di una zia e del tentato omicidio dei nonni materni, due zii e la badante, tramite somministrazione di solfato di tallio. Ad assisterlo l’avvocato d’ufficio Silvia Letterio che ha richiesto la perizia psichiatrica di parte. Il ragazzo ha risposto per circa 2 ore alle domande del gip Federica Centonze che ha contestato al ragazzo anche l’aggravante della premeditazione. Mattia Del Zotto è sorvegliato a vista 24 ore su 24 e si trova da solo in una cella al momento senza tv. E' sottoposto ad un regime di sorveglianza "intensivo" oltre ad un monitoraggio costante da parte di psichiatri e psicologi interni per una valutazione del suo stato di salute mentale.

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Freddo e senza emozioni anche con i parenti

Intanto continuano ad emergere dettagli inquietanti sul profilo di Mattia Del Zotto. Un ragazzo descritto come freddo, privo di emozioni e disinteressato a qualsiasi rapporto affettivo, perfino coi parenti. Un giovane dall’indole schiva, riservata e introversa, che da due anni a questa parte si è chiuso nel suo mondo, fatto di computer, di manie e di una nuova “filosofia di vita” volta all’essenziale. Divorato dalle sue fobie e ossessioni, aveva interrotto ogni tipo di rapporto con l'esterno e con i membri della sua famiglia.

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Le indagini

Sul fronte delle indagini gli esperti informatici dell'Arma stanno continuando ad analizzare i due pc e gli smartphone sequestrati a casa di Mattia Del Zotto per rintracciare ulteriori elementi per comprovare l'esistenza di un piano preordinato, secondo le ipotesi, per sterminare la famiglia.

La setta non esiste: si tratta di una rete di blog

Infine è stato appurato che la presunta setta "Concilio Vaticano II" alla quale il ragazzo, secondo la testimonianza del madre, aveva aderito, in realtà non esiste. Si tratterebbe infatti di una rete di blog su internet.

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