Tallio, il medico spiega perché uccide - INTERVISTA

Poche ore prime della svolta nelle indagini sull'avvelenamento da tallio il direttore del reparto di medicina di Desio spiegava gli effetti del veleno.

Tallio, il medico spiega perché uccide - INTERVISTA
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Proprio poche ore prime della svolta nelle indagini sull'avvelenamento da tallio a Nova Milanese, il direttore del reparto di medicina dell'ospedale di Desio, Vittorio Baldini, parlava ai nostri microfoni chiarendo in modo particolare gli effetti del tallio sull'organismo. Mattia Del Zotto, nipote delle tre vittime, ancora non era stato arrestato.

Tallio, il medico spiega perché è così pericoloso

Vittorio Baldini riassumeva in pochi minuti gli effetti del tallio sull'organismo e parlava di una quasi sicura ingestione, scartando l'ipotesi dell'inalazione. L'intervista di ieri pomeriggio:

Sintomatologia specifica

Il tallio è un metallo pesante che se ingerito provoca una sintomatologia chiara e specifica. Se l’intossicazione è trattata in tempi rapidi, riconoscendo subito i segnali peraltro estremamente caratteristici, si recuperano integralmente le funzioni dell’organismo. In caso contrario i rischi sono elevatissimi.

La sintomatologia

La dose letale di tallio per ingestione è di circa un grammo. A livello di sintomatologia oltre a forti dolori addominali, tra i primi segni  dell'avvelenamento vi sono nausea, vomito, diarrea, febbre, sanguinamento intestinale e tachicardia. Secondariamente compaiono sintomi più specifici; tra essi vi sono l'alopecia, ovvero la perdita di peli e capelli, tremori, atassia (perdita della coordinazione muscolare), perdita della memoria, eruzioni cutanee e confusione, sino alla precipitazione del quadro clinico con possibile coma e decesso.

L'utilizzo del tallio oggi

Oggi il 60-70% della produzione di tallio viene utilizzato nell’industria elettronica, il restante è destinato all’industria farmaceutica e alla produzione di vetro. I sali di tallio solubili, altamente tossici, sono utilizzati per la produzione di insetticidi, ma in molti Paesi l’uso di questi composti è stato vietato o limitato, a partire dagli Stati Uniti (1972) e poi anche in Europa. In particolare il solfato di tallio, inodore e insapore, è usato come veleno per i topi.

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