Trovato sgozzato nel box a Solaro: si lavora sui tabulati telefonici

Dietro l'omicidio forse una relazione finita male o una lite per il commercio di droga. 

Trovato sgozzato nel box a Solaro: si lavora sui tabulati telefonici
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I Carabinieri stanno ricostruendo nel dettaglio gli ultimi contatti di Michelangelo Redaelli, 54 anni, trovato cadavere con una profonda ferita alla gola, nel suo box di Solaro. Dietro l'omicidio forse una relazione finita male o una lite per il commercio di droga.

Trovato sgozzato nel box a Solaro: due le piste su cui si sta indagando

Proseguono serrate le indagini sulla morte di Michelangelo Redaelli, 54 anni. L'uomo è satato trovato morto con una profonda ferita alla gola nel suo box a Solaro, la sera della vigilia di Natale. I Carabinieri di Desio stanno, in queste ore, cercando di ricostruire i contatti che l'uomo ha avuto negli ultimi giorni, analizzando i tabulati telefonici del suo vecchio cellulare.

Intanto nella palazzina in cui il 54enne viveva nessuno sembra aver mai visto la vittima in compagnia di un uomo in particolare. Eppure c'è chi dice di averlo incrociato recentemente sulle scale del palazzo o nel box in compagnia di "qualcuno".

I precedenti per droga

Redaelli, che in passato ha avuto diversi precedenti per droga, potrebbe forse aver ripreso una piccola attività di spaccio, ipotesi anche questa al vaglio degli inquirenti in queste ore.

Non ancora fissata l’autopsia

L’autopsia di Redaelli per il momento non è ancora stata fissata, ma secondo una prima ricostruzione l’aggressore lo avrebbe sorpreso alle spalle colpito con una sola violenta coltellata diretta alla gola. Solo le verifiche in corso per definire i particolari dell’orrendo delitto potranno escludere in modo certo che i due si siano trovati faccia a faccia. E’ invece confermato che  tra la vittima e il killer non c’è stata alcuna colluttazione.

Nessun segno di lotta

Nessun segno di lotta né nell’abitazione di Michelangelo Redaelli, né nel garage, dove il corpo senza vita del 54enne è stato trovato.  Questo potrebbe significare anche che la vittima conoscesse il suo assassino. Ipotesi al vaglio degli inquirenti così come non è escluso che l'uomo sia stato sorpreso alle spalle.  Rimane poi da capire come mai Redaelli sia sceso nel box lasciando socchiusa la porta di casa. Il cellulare e le chiavi sono state ritrovate al momento dell’intervento dei carabinieri su un tavolino all'interno dell’abitazione.

 

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