L'arte alla conquista di nuovi spazi

L'iniziativa porta l'arte brianzola sugli spazi dedicati alle pubblicità

L'arte alla conquista di nuovi spazi
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L'arte alla conquista di nuovi spazi

Treperseiperlarte

Fuori dagli schemi, oltre le convenzioni, per arrivare dritta dritta negli occhi (e nella mente) dei passanti. L'arte esce dai musei per approdare in strada, sugli spazi pubblici solitamente occupati dalla pubblicità. Opere grandi (tre metri per sei) degli artisti confluiti nel collettivo "Streetartpiu" che per riflettere sui temi più delicati, per dare colore ad angoli della città, per ricordare a tutti la vera forza dell'arte: stupire. E non serve nemmeno andare a recuperare il filosofo greco Aristotele (che attribuiva all'uomo il primato dello stupore come unico sentimento capace di distinguerlo davvero dalle bestie), perché le opere già apparse a Monza quest'estate, le coscienze le hanno mosse. E pure in modo piuttosto burrascoso.

Il "caso Aylan"

Emblema della vicenda è proprio l'opera di Felice Terrabuio, dal titolo "#chiedimisesonofelice!", nella quale erano abbinate le immagini drammatiche di due bambini, Aylan e Omran. Due fotografie che hanno scosso la comunità monzese, portando l'intera vicenda a diventare un caso nazionale.

Il commento dell'artista

"Il linguaggio artistico deve riuscire a fa riflettere - ha raccontato Terrabuio - Non c'è solo estetica nell'arte, ma anche messaggi che scuotono la coscienza. E in questo, devo ammettere, l'iniziativa è perfetta: posizionare in punti strategici delle opere enormi, effettivamente, garantisce una potenza espressiva fuori da ogni previsione. Fuori dai musei, l'arte può davvero sconvolgere. E alla fine, dopo tante critiche anche feroci, mi sono deciso: ho preso un rullo bianco e ho cancellato l'immagine del bimbo Aylan. Ma il caso era già diventato di portata nazionale".

Felice Terrabuio

Da novembre altre opere in città

Gli artisti hanno deciso che l'iniziativa "treperseiperlarte" deve continuare e da novembre le opere torneranno a "invadere" gli spazi pubblicitari. Il tutto - come confermato dagli autori - rispettando tutte le norme comunali: l'occupazione dei cartelloni pubblici vengono regolarmente pagati all'Ufficio affissioni. I fondi vengono recuperati dall'associazione "streetartpiu" attraverso contributi di sponsor, donazioni spontanee e anche una campagna di crowd-founding.

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