Bernareggio, gli auguri di Pasqua di don Luca

Auguri speciali di Pasqua

Bernareggio, gli auguri di Pasqua di don Luca
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Una lettera appassionata e al tempo stesso intima, scritta con il cuore, con gli auguri pasquali per i suoi fedeli.

Don Luca Ramondi, responsabile della comunità pastorale Regina degli Apostoli che comprende le parrocchie di Bernareggio, Aicurzio, Sulbiate e Villanova, ha voluto così augurare Buona Pasqua al suo gregge.

Di seguito la lettera che proponiamo in maniera integrale.

La lettera

Cara/o amica/o, questi auguri di Pasqua, scritti nella giornata nella quale si ricorda il fatto che Gesù abbia inventato proprio oggi i preti, è diventato per me un appuntamento importante.

Oggi i preti fanno festa e quindi anche per me è festa ed in modo particolare: 25 anni fa stavo celebrando la Pasqua, aspettando di diventare prete, a giugno di quell’anno.

Non mi ricordo i pensieri esatti di quei giorni; giravo per tre parrocchie della bassa milanese canticchiando il Preconio che avrei dovuto cantare per la prima volta, da diacono, alla Veglia Pasquale. Che bella preoccupazione frivola!

Adesso le cose vanno diversamente. Faccio il parroco- responsabile di comunità pastorale. Ho alle spalle quasi 25 anni spesi per il Signore e la sua Chiesa. Ho cercato (e come potevo fare diversamente?) di essere sempre me stesso e quindi...

Il giovedì santo in Carcere

Anche stamane. Ho deciso che avrei festeggiato in carcere questo Giovedì Santo. Il Giovedì della Passione è il giorno di Giuda. Mi è sembrato il modo migliore per ricordarlo. Sono andato a trovare uno al quale, nonostante tutto, voglio bene. Ho imparato a dire “ti voglio bene” e a credere che quando lo dici è per sempre. Nella buona e nella cattiva sorte. Qualcuno lo dice perché deve ma… poi i suoi gesti vanno in altra direzione. Per me “Ti voglio bene” è un impegno che mi sconvolge, mi chiede di superare me stesso e di arrivare al cuore dell’altro. Come stamattina.

...Il riferimento a Dante Alighieri

Sono entrato in carcere e, come sempre, ho provato la stessa sensazione. M’è venuto in mente il sommo poeta, con quella sua scritta, sopra la porta dell’Inferno: “Lasciate ogne speranza voi ch’ intrate”(Inferno canto III,9).

Già sembra che, qui in carcere, il male abbia vinto. Il crimine non è che la faccia più esposta del Male che sembra soggiogare la vita degli uomini. Nella quotidianità lo fa in maniera più velata e comunque insidiosa. Ma qui ne respiri il tanfo.

E allora non posso non pensare a Colui che tutti i giorni ci ha insegnato a dire: “Liberaci dal male”. Se ci ha insegnato a dire così un motivo ci sarà!

E soprattutto, in questa Pasqua, non posso pensare al fatto che Lui sulla croce il male l’ha vinto per sempre. Il suo amore è stato così forte che la morte non è riuscita a trattenerlo: è Risorto!

Don Luca e la sofferenza

Ma soprattutto c’è, nella Pasqua, un mistero che stamattina mi è parso di conforto. In questo anno, da settembre, ho sofferto per alcune vicende che ormai sono diventato bravo a nascondere. Quando sperimenti che le cose non vanno come vuoi tu o per come le desideravi…beh si accusa il colpo. Ecco, in questi mesi, mi ha aiutato pensare al mistero pasquale nella sua interezza soprattutto a quel dato di fede al quale non pensiamo mai abbastanza: “discese agli inferi…”. Si dice nel Simbolo Apostolico, che Gesù nel silenzio tra il Venerdì e il Sabato Santo, mentre la pietra muta chiude il sepolcro, discende nell’Inferno. E’ un mistero meraviglioso: nemmeno nel sepolcro Gesù si riposa! E non gli basta attendere la gioia sfolgorante della Risurrezione e parlare alle donne e poi ai suoi discepoli. Prima bisogna scendere nella profondità maleodorante del male, della disperazione degli uomini. Sì, Gesù scende nella “palta” schifosa degli uomini (e dico “palta” per non usare un termine che scandalizza le orecchie dei più puri!). Ci entra dentro, nell’Inferno, portando avanti la sua incarnazione nella nostra umanità fino in fondo, fino a dove nessuno osa. E doveva morire per fare questo, anzi ha voluto morire per arrivare fino a lì! sei meraviglioso Gesù e unico. Lo sapevo anche prima ma pensarti così aumenta il mio amore per Te.

Gesu e Giuda

Non so se sia teologicamente corretto ma io lo penso e te lo dico: mi sa che per prima cosa entrando all’Inferno sei andato a cercare Giuda.

Lo avevi chiamato “Amico” nel momento nel quale ti baciava e tradiva. Gli hai detto che il tuo amore era per sempre, anche nel tradimento, anche nella sua “palta”.

E lì che lui non ha resistito. Ha capito di aver fatto la porcata della vita ed è andato ad impiccarsi. Ha ritenuto il suo orgoglio più forte del tuo amore e del tuo perdono.

...la palta

Anch’ io Signore posso essere come lui. Posso tradirti ad ogni istante. La “palta” di tanti fratelli e sorelle, spalata in questi anni da prete, mi ha portato a credere che tutti, pure io, siamo pronti a compiere il male più efferato. Senza “se” e senza “ma”.

Eppure, lo credo davvero, Tu continuerai ad amarmi, ad amarci. Visiterai gli inferni delle nostre disperazioni, fallimenti, insuccessi e solitudini.

Continuerai, perché sei un Dio testardo nell’amore. E io vorrei continuare ad essere un prete che condivide la tua intensa ostinazione ad amare tutti, così come sono: senza “se” e senza “ma”.

E’ stato una gioia seguirti su questa strada, Signore. Ma il meglio, lo so, deve ancora venire.

E grazie anche a te che hai letto, perché sei parte, lo so, di questo meglio.

Buona Pasqua! tuo, don Luca

Commenti
La Ile

Uno degli uomini e pilastri della mia vita... L unico in grado a diffondere in me la fede e speranza in questa esistenza affranta dal male... Quel giorno che hai dovuto abbandonarci x regalare la tua presenza alla parrocchia di Desio.. Ho pianto lacrime d vero dolore ... Xké pensavo che senza d te non sarei e avrei voluto più la voglia d far parte dell oratorio... Xké a dirla tutta c tenevi uniti... Sei prima di un Don.. Un uomo eccezionale... A distanza d anni molte cose sono cambiate... E posso dire che il detto: chi semina raccoglie...sia proprio adatto ... Xké quel giorno in cui tra lacrime e sorrisi d amore puro x un Don che c ha saputo insegnare la parola di Dio... Ha seminato nel mio cuore ciò che nessuno può portarti via... Cioè i ricordi... I ricordi delle tue prediche... Dei tuoi sorrisi d conforto.. Della tua grinta che emanavi in maniera cosi semplice ma che sapeva trasmetterci la forza d credere che ogni cosa bella o brutta sarebbe servita a farci crescere... Poche persone rimangono indelebili nel cuore ... Molte sono d passaggio... Altre decidiamo d lasciarle andar via xké non c fanno bene al nostro fianco... Altre le teniamo strette senza nemmeno renderci conto che magari queste sono distanti anni luce ... Altre fanno parte della nostra vita x farci del male... Altre ancora x amarci... O cosi crediamo... Sai Don Luca... A volte nei momenti bui ripenso a quel giorno durante una mia confessione in cui t svelai tutta intimorita d chiudermi in stanza e nei momenti tristi d parlare con il mio amico Gesù... L amico che tu dicevi che fosse in grado d darci una mano a superare tutto... Mi sentii una stupida bimba ... Parlare al vento... Ma tu sorridendo...mi misi una mano sulla testa e mi dissi: Gesù è ovunque tu voglia che sia... T ascolta sempre... Non è pazzia ... È fede... In questo mondo in cui ormai vince sempre d più l apparenza e l arroganza... Io mi auguro d non perder mai quel ricordo ... Ti voglio bene Don Luca... Sempre.

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