Lavoratori in presidio davanti alla Albertini di Villasanta

I sindacati considerano insoddisfacente il piano industriale presentato al Ministero

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Lavoratori in presidio davanti alla Albertini di Villasanta. Chiusa la vertenza K-Flex nel vimercatese si apre un altra grande battaglia delle maestranze e dei sindacati  che protestano contro i licenziamenti e una modalità di cassa integrazione considerata insoddisfacente.

 

Lavoratori in presidio

Stamattina alcuni operai hanno manifestato  davanti ai cancelli dell'azienda proprio mentre a Roma al Ministero dello Sviluppo Economico,  veniva presentato il piano industriale che, a detta dei rappresentanti sindacali di Uilm Milano Monza Brianza è "totalmente insoddisfacente".

I sindacati

I delegati territoriali sindacali di categoria si sono infatti trovati a Roma di fronte ad un documento, presentato dalla direzione aziendale, che non prospetta azioni concrete per l’implementazione del settore commerciale, non fornisce nessuna prospettiva e garanzia per gli oltre 430 lavoratori che ormai da anni vivono nell’incertezza. «È un piano del tutto irricevibile- è il commento a margine del tavolo del segretario Uilm Milano Monza Brianza Vittorio Sarti – perché lascia ancora una volta i lavoratori in balia dei punti interrogativi e dell’instabilità. Ci è stata confermata la prospettiva di apertura della procedura di mobilità per 200 dipendenti su un totale di 430 sui tre siti (oltre 300 a Villasanta) senza oltretutto fornire nessuna sicurezza per i lavoratori che rimarrebbero in azienda: un percorso che a livello sindacale non possiamo che rimandare al mittente»

Un situazione estremamente delicata

La criticità della situazione è emersa chiaramente anche al Mise. «La soluzione per tutelare i lavoratori che affrontano ormai da tempo la cassa integrazione straordinaria a rotazione, che si concluderà a settembre, deve essere trovata con un cammino diverso- prosegue Vittorio Sarti, al fianco del delegato Rsu Uilm Villasanta Dario De Gennaro- è impensabile proseguire a lavorare praticamente a chiamata, legati alla necessità di sospendere la lavorazione per la mancanza di materiali necessari»

I prossimi passi

Lunedì i lavoratori saranno in assemblea con i rappresentanti sindacali.

 

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