Scarsa documentazione per i vaccini

La Regione fa il punto della situazione circa l'applicazione della legge Lorenzin in merito all'obbligo vaccini e alle informazioni trasmesse dalle scuole

Scarsa documentazione per i vaccini
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Regione Lombardia fa il punto della situazione circa l’obbligo vaccini introdotto dalla legge Lorenzin.

I numeri lombardi sull’obbligo vaccini.

Sono 1812 in tutta la Lombardia gli alunni che non hanno presentato entro l’11 settembre la documentazione necessaria, prevista in virtù della legge Lorenzin, sull’obbligo vaccini per l’iscrizione a asili nido e scuole dell’infanzia. Lo ha reso noto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera in seguito all’ultimo monitoraggio compiuto dalle otto Ats regionali. Un monitoraggio avvenuto sugli elenchi inviati da parte di nidi e scuole dell’infanzia.

L'area di Vimercate

Su un totale di 151 scuole materne presenti sul territorio, alle quali si aggiungono 123 nidi, hanno trasmesso elenchi solo in 26 e il  numero di alunni segnalati, secondo appunto la scarsa documentazione disponibile, per la mancata presentazione della documentazione sono 117.

Se si guarda a tutta l’Ats della Brianza, che comprende 418 asili e 280 nidi, complessivamente 63 hanno presentato gli elenchi. Gli alunni privi di documentazione sono 261 di cui 77 dell’Aast Monza e 117 dell’Aast, come si diceva, di Vimercate.

Il commento dell’assessore Gallera

Gallera fa,  ovviamente, un discorso complessivo. «Rispetto ai 717 segnalati alla prima rilevazione fatta alla scadenza dei 10 giorni fissati per legge il numero è aumentato di 1095. Questo significa che la nostra intuizione che le scuole fossero un po’ in ritardo con la comunicazione era esatta - ha commentato - Prendiamo atto di questi nuovi dati che dobbiamo ritenere corrispondenti alle richieste legislative. Da questi desumiamo che il numero dei bambini che hanno deciso di non presentare alcuna documentazione è esiguo rispetto agli oltre 30.000 inadempienti alle vaccinazioni obbligatorie fino a 6 anni. Ci auguriamo che effettivamente tutti abbiano deciso di far vaccinare i propri figli e non, come sta già capitando in alcuni casi, utilizzino la richiesta di prenotazione come escamotage per ritardare il momento dell’esclusione dalla scuola>.

Regione Lombardia annuncia inflessibilità

Gallera però precisa la posizione della Regione. «I nostri centri vaccinali stanno lavorando a pieno ritmo, cercando di convincere e sciogliere i dubbi anche dei genitori più  resistenti. Soprattutto quando questi sono legati a situazioni cliniche complesse del bambino - Gallega ha quindi proseguito - Ribadisco che saremo inflessibili e bloccheremo tutte quelle azioni dilatorie che hanno l’obiettivo di non vaccinare i figli lasciando che continuino a frequentare la scuola».

 

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