Verso il Convegno Unesco sabato a Monza: gli articoli degli studenti del Porta sulla Turchia. “Turchia, giornalisti repressi: e la libertà di stampa?”

Sabato mattina si terrà il nostro convegno con Unesco Giovani Lombardia al liceo Porta in occasione della Giornata mondiale dei diritti umani

Verso il Convegno Unesco sabato a Monza: gli articoli degli studenti del Porta sulla Turchia. “Turchia, giornalisti repressi: e la libertà di stampa?”
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Sabato mattina si terrà il nostro convegno con Unesco Giovani Lombardia al liceo Porta in occasione della Giornata mondiale dei diritti umani: QUI TUTTE (MA PROPRIO TUTTE) LE INFO SULL'EVENTO, CHE TRASMETTEREMO IN DIRETTA FACEBOOK

I ragazzi della scuola hanno lavorato molto, in queste settimane, per prepararsi all'appuntamento. E in particolare hanno approfondito uno dei temi che saranno al centro del dibattito: la condizione del giornalismo in Turchia, oggi, che approfondiremo in sala con l'auito di Marta Ottaviani, giornalista esperta di esteri e autrice del libro "Il Reis, come Erdogan ha cambiato la Turchia", che ha da poco vinto il prestigioso premio FiuggiStoria 2016.

Vi ricordiamo infatti che il tema di quest'anno della Giornata dei diritti umani è proprio il diritto all'informazione, come diritto fondamentale e inalienabile dei cittadini.

Ecco qui un articolo preparato da Kristine Mencarelli della quinta del liceo linguistico.

 

“Turchia, giornalisti repressi: e la libertà di stampa?”

 

 Che la libertà di stampa nella Turchia di Erdogan non fosse più un diritto garantito era ormai risaputo, ma a seguito degli ultimi avvenimenti la situazione non è più sotto controllo. Il presidente turco ha imposto – e continua a imporre – un governo fondato sulla censura, dove i giornalisti vengono arrestati e i quotidiani requisiti. 

Il Paese si colloca al 151^ posto su 180 Paesi nell’indice mondiale sulla libertà di stampa.

E’, infatti, una vera e propria caccia alle streghe quella che la polizia turca ha attuato, arrestando con l’accusa di spionaggio il direttore e tredici giornalisti del quotidiano d’opposizione Cumhuriyet, uno dei pochi giornali non governativi ancora operativi in seguito al golpe fallito.
Questo rappresenta solo uno degli ultimi eventi che hanno caratterizzato l’odierna Turchia, in cui Erdogan di giorno in giorno intensifica la censura: non solo i giornali sono sotto attacco, ma anche Internet, dove i social media sono stati bloccati, e il teatro, dal quale sono stati banditi autori come Shakespeare e Dario Fo, proiettando il paese a ritroso in una lontana epoca oscurantista in cui il libero pensiero era incatenato nelle liste di proscrizione o nell’indice dei testi proibiti.
La Turchia è ormai un paese non libero, che peggiora di giorno in giorno.

La libertà di pensiero, di espressione, appartiene alla dignità stessa dell’uomo!
Ce lo ricorda la Giornata mondiale dei diritti umani, celebrazione che si tiene in tutto il mondo il 10 dicembre di ogni anno, volta a promuovere tali diritti che vengono purtroppo calpestati dalle Autorità arbitrarie.
Il diritto di pensare con la propria testa, di sostenere e divulgare le proprie idee, di difenderle, di manifestarle e di proclamarle è sacro. Non si tratta di essere legittimati alla denigrazione né alla diffamazione, non si tratta di concepire un’utopia irraggiungibile, ma di esercitare un diritto riconosciuto da tutti gli ordinamenti democratici: manifestare liberamente il proprio pensiero con qualsiasi mezzo di diffusione, senza autorizzazioni né censure. Così come recita l’Articolo 21 della Costituzione Italiana,dovrebbe essere sancito nel quotidiano.
Non è un premio, non deve essere rivendicato, è un diritto inalienabile, una libertà che deve essere garantita, non limitata.

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