Da Taranto al Liceo Frisi

Da Taranto al Frisi l'urlo per la vita di "Terra d'ombra bruciata"

La presentazione del libro-inchiesta di Valentina Nuccio ha coinvolto i liceali monzesi. Parte del ricavato è devoluto al progetto di beneficenza per i bambini oncologici che ha avuto il sostegno anche di Nadia Toffa

Da Taranto al Frisi l'urlo per la vita di "Terra d'ombra bruciata"
Pubblicato:
Aggiornato:

Una storia di ciminiere e polveri sottili nell'aria, di industria e di inquinamento, come quella dell'Ilva di Taranto, non è solo la vicenda di un territorio d'Italia da tempo martoriato e finito sulle cronache dei giornali per le tristi conseguenze sulla salute di molti suoi cittadini, ma è, in senso più esteso, l’emblema di una riflessione profonda: il confine da stabilire tra bisogno di lavoro e tutela della salute e della qualità della vita.

Il romanzo-inchiesta di Valentina Nuccio sull'acciaieria di Taranto presentato al Liceo Frisi di Monza

Una storia insomma, che ci riguarda tutti, di cui ha portato testimonianza Valentina Nuccio, un’insegnante elementare di Monza (della Don Milani) originaria proprio di Taranto, giornalista e scrittrice, che martedì 2 maggio ha presentato il suo libro "Terra d’ombra bruciata" al Liceo scientifico Frisi di Monza. Curioso che a volere questa presentazione siano stati proprio gli studenti liceali, innamoratisi delle parole sentite dalla scrittrice di origine pugliese che aveva loro presentato la questione durante la settimana di didattica alternativa a fine gennaio.

IMG_20230502_182848203_HDR
Foto 1 di 4
IMG_20230502_181759880
Foto 2 di 4
IMG_20230502_181805538
Foto 3 di 4
IMG_20230502_185449772
Foto 4 di 4

Lo scritto sostiene l'associazione di beneficenza "Ie Jesche Pacce Pe Te" e riecheggia la denuncia sociale di Nadia Toffa

L’impegno del libro è nobile anche per un altro motivo: parte del ricavato (soprattutto se acquistato direttamente dall’autrice) è devoluto all’associazione "Ie Jesche Pacce Pe te", sostenuta a suo tempo anche dalla compianta giornalista de Le Iene Nadia Toffa, per dare fondi al reparto oncologico pediatrico dell’ospedale di Taranto. Nella fattispecie i proventi ricavati saranno destinati al finanziamento della casa vacanze per i bambini. Al liceo Frisi sono stati tanti i ragazzi presenti all’evento, mentre la scrittrice ha toccato nel vivo con le sue parole.

" 'Terra d’ombra bruciata' nasce nel 2019 per dare voce a chi non ce l’ha – ha spiegato – Nessuno parlava più di Taranto sui giornali ma io avevo bisogno di raccontare. Ci sono storie che mi hanno molto colpito, che ho scoperto sui social e in tv, confluite in questo romanzo-inchiesta. Ho visto la mia amica delle medie Alba intervistata da Nadia Toffa a Le Iene, parlando di sua figlia malata oncologica. Nadia Toffa – ha proseguito – ha fatto tanto per noi. Si deve anche a lei, oltre che a persone come Ignazio D’Andria del Minibar del quartiere Tamburi, a ridosso dell’Ilva, se l’associazione ha raccolto 700 mila euro per aprire il primo reparto oncoematologico dell’ospedale di Taranto".

IMG_20230502_190746549
Foto 1 di 1

Gli studenti e le studentesse del Liceo monzese hanno dimostrato grande sensibilità al tema

Il polo siderurgico della città pugliese è dal 1960 che condiziona la vita degli abitanti, soprattutto per via della polvere scura – color "Terra d'ambra bruciata", da qui il titolo del libro – che il vento diffonde dall’acciaieria per tutta la città (fino a distanze di 200 km), veicolo di gas soffocanti, a cui si aggiungono le esalazioni di diossina, il cui effetto è un aumento delle patologie per i residenti, riscontrato dall’Istituto Superiore della Sanità.

Lo sconcerto attuale della scrittrice è dovuto al nuovo investimento di 680 milioni del Ministero dell’Economia per far ripartire la produzione, che sembra ignorare gli effetti finora prodotti sulla popolazione. Per questo si appella all’empatia, soprattutto dei giovani, per fare si che scenari come questo non si riverifichino e si combattano. Gli studenti del Frisi hanno risposto con grande sensibilità, allestendo una mostra a tema su ambiente, futuro e sostenibilità (pensata dalla studentessa di 3F Rim El Boudi) e inscenando un’esibizione di poetry slam e di musica rock, in cui ha colpito l’esecuzione dell’iconico brano Zombie dei Cranberries, dove gli "zombi" di cui si parla, sono metafora di coloro che non vedono, ormai assuefatti all’insensatezza, cieca anche di fronte al dolore.

IMG_20230502_200013774_HDR
Foto 1 di 5
IMG_20230502_195425796
Foto 2 di 5
IMG_20230502_194357391
Foto 3 di 5
IMG_20230502_194352133
Foto 4 di 5
IMG_20230502_194254242
Foto 5 di 5
Seguici sui nostri canali
Necrologie