Susanna Camusso a Monza per parlare di Europa e lavoro

L'ex segretario generale della Cgil stamattina alla Camera del Lavoro di via Premuda

Susanna Camusso a Monza per parlare di Europa e lavoro
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Susanna Camusso a Monza per parlare di Europa e lavoro

L'ex segretario generale della Cgil Camusso questa mattina - venerdì - in visita alla Camera del Lavoro di via Premuda per parlare di Europa, delle elezioni di fine maggio che potrebbero ridisegnarne gli equilibri, e di lavoro.

“L’Italia non può fare a meno dell’Europa – ha spiegato Camusso – chi racconta che in una dimensione nazionale staremmo meglio inganna gli elettori: abbiamo un forte bisogno di strutture sovranazionali per difendere il lavoro e contrastare le disuguaglianze”.

Non sono mancate, anche in Brianza, delocalizzazioni aziendali che hanno prodotto la perdita di posti di lavoro: “Solo le istituzioni sovranazionali possono contrastare fenomeni di dumping sociale ai danni dei lavoratori”, ha aggiunto su questo punto l’ex segretaria generale, oggi responsabile per le politiche internazionali della Cgil.

A chi propaganda la chiusura dei confini – continua Camusso – dovremmo spiegare che nella UE ci sono 17 milioni di migranti interni, di cui due milioni e mezzo di italiani. È facile dire: chiudiamo i porti, chiudiamo le frontiere, ma nessuno dà risposte ai milioni di giovani italiani che sono all’estero per lavoro. La maggior parte dei migranti in Europa sono cittadini europei”, ha concluso.

"Basta con gli egoismi nazionali"

L’invito al voto è stato rafforzato anche dalle parole di Franco Chittolina, autore del libro Patria Europa: “Siamo in molti a essere insoddisfatti dell’Europa, ma chiediamoci: ‘Poteva davvero fare di più un’istituzione così bloccata dalla volontà dei singoli governi nazionali?’ In particolare, su temi cruciali come la politica estera e la distribuzione dei flussi migratori, ci sono gli egoismi nazionali che sbarrano la strada a soluzioni unitarie”.

E parlando di Brexit, Chittolina aggiunge: “La Gran Bretagna, dopo essere stata tanti anni dentro l’Unione Europea con un piede fuori, oggi vorrebbe stare fuori ma con un piede dentro. Per fortuna, l’Ue ha finora risposto in maniera unitaria alle pretese inglesi, fatta salvo per le ultime divergente tra Francia e Germania”.

“Il potere del Parlamento europeo è cresciuto – ha aggiunto Chittolina – il trattato di Lisbona dà molta importanza a questo organo, che è colegislatore insieme al Consiglio europeo. Ma attenzione al sistema di voto – avverte – bisogna sapere che il proporzionale spinge alla moltiplicazione dei partiti e la soglia di sbarramento, per l’Italia, è al 4 per cento, le liste che non raggiungono questa percentuale sono escluse dalla ripartizione dei seggi”.

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