Con Danilo e Angelita gli immigrati si accolgono in famiglia

Marito e moglie hanno creato una Fondazione per favorire accoglienza, autonomia e integrazione

Con Danilo e Angelita gli immigrati si accolgono in famiglia
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Con Danilo e Angelita gli immigrati si accolgono in famiglia.  L’iniziativa appartiene a una famiglia vera e propria, quella composta da Danilo Cattaldo e Angelita Nati, che insieme ai loro figli hanno fatto di accoglienza e solidarietà i principi ispiratori della «Fondazione Famiglia Umana».

Appartamenti per l'accoglienza

I Cattaldo ospitano nella loro casa due giovani immigrati, segnalati da una cooperativa di amici; hanno acquistato un appartamento dove ne sistemeranno altri quattro e stanno ristrutturando un casale a Rovellasca, dove risiederanno altri quattro immigrati e dove ci sarà spazio per laboratori e un negozio. L’idea è quella di accogliere persone in stato di bisogno, ma, lontano dal concetto di assistenzialismo, insegneranno loro la lingua e piccoli lavori, in modo da metterli su un percorso di autonomia e integrazione.

Autonomia e integrazione

«Noi lavoriamo con molti giovani nella nostra piccola azienda di software – racconta Danilo – Ci siamo sempre trovati bene e allora abbiamo pensato che il nostro modello potrebbe funzionare anche con questi ragazzi che vengono un po’ da tutto il mondo e sono in difficoltà. Abbiamo creato una fondazione per avere uno strumento giuridico con cui agire, ma non ci interessa l’assistenzialismo puro e semplice: vorremmo insegnare loro un mestiere, in modo che si rendano autonomi e magari ci aiutino ad aiutare altri giovani in difficoltà».

Insegnare un mestiere

L’iniziativa di "Famiglia Umana" è stata presentata al pubblico all’oratorio di Valera. «Stiamo cercando di coinvolgere gli amici pensionati, che con la loro esperienza ci aiutino a trasmettere il loro sapere, le loro capacità, le loro conoscenze su piccoli lavori manuali dall’orto alle piccole riparazioni - continua Danilo -  ci sono tanti lavori che si stanno perdendo e che potrebbero essere salvati grazie ai giovani immigrati. Lo scopo è quello di renderli autonomi e integrati».

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