Giovane arcorese in soccorso del popolo Curdo

La testimonianza del 28enne infermiere Paolo Vailati che rimarrà in Iraq fino a marzo 2020

Giovane arcorese in soccorso del popolo Curdo
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Un vero e proprio angelo tra le popolazioni povere del Kurdistan iracheno. Una testimonianza di amore verso coloro che necessitano di cure mediche quella che vi stiamo per raccontare e che ha per protagonista il 28enne Paolo Vailati.
L’infermiere (laurea in infermieristica conseguita con lode nel 2014) figlio di Angelo Vailati, volto noto nel mondo del volontariato arcorese, ha iniziato a lavorare prima in rianimazione (Istituto dei Tumori di Milano e poi San Matteo di Pavia) e attualmente lavora da 2 anni e mezzo nel pronto soccorso di Niguarda a Milano.

In Kurdistan con una Ong

"Durante questi anni di lavoro ho conseguito prima un master in "infermieristica di area critica" e poi uno in "impianto e gestione di accessi vascolari ecoguidati" tra università di Pavia e Bicocca - ha sottolineato il giovane infermiere - Attualmente mi trovo nella città di Duhok che è la sede del governatorato del Kurdistan iracheno, la regione nord dell'Iraq. Il Kurdistan è una regione che abbraccia Iraq, Siria, Turchia e Iran, non ufficialmente riconosciuta come Paese a se stante ma, soprattutto qui in Iraq, riconosciuta come regione "speciale" quindi con un suo sistema sanitario e sistema di polizia. Sono arrivato qui ad inizio ottobre e vi rimarrò fino al 31 marzo 2020. Lavoro con una organizzazione non governativa di Milano che si chiama Aispo (Associazione Italiana Solidarietà tra i Popoli)".

L'INTERVISTA COMPLETA LA POTRETE TROVARE SUL GIORNALE DI VIMERCATE IN EDICOLA A PARTIRE DA STAMATTINA, MARTEDI' 22 OTTOBRE 2019

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