I «B.Livers» ritornano ad Arcore con uno spettacolo unico

L’appuntamento è per mercoledì, alle ore 20.45 all’Auditorium «Don Sironi» della parrocchia di Bernate

I «B.Livers» ritornano ad Arcore con uno spettacolo unico
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I "B.Livers" portano in scena il coraggio di vivere. L’appuntamento è per mercoledì, alle ore 20.45 all’Auditorium «Don Sironi» della parrocchia di Bernate. Loro sono ragazzi che convinono quotidianamente con  patologie gravi o croniche, ma che sono accumunati da una grnde forza di volontà nell'affrontare le insidie della vita.

Storie e riflessioni si incrociano con i grandi temi che i ragazzi hanno trattato sul loro giornale, "Il Bullone", negli ultimi mesi. L'evento è realizzato in collaborazione con "Lo Sciame Libri" e "L'Associazione del volontariato di Arcore", patrocinato dalla Fondazione della Comunità di Monza e Brianza Onlus e dal Comune di Arcore.

Storie e immagini della mostra "Cicatrici"

I ragazzi porteranno sul palco dell’auditorium di Bernate le loro storie e le immagini della mostra “Cicatrici”, presentata di recente alla Triennale di Milano. Con la collaborazione del Politecnico di Milano, i ragazzi hanno raccontato e scolpito le loro “cicatrici” su due icone di bellezza: la Venere di Milo e il David di Michelangelo.

Chi sono i "B.Livers"?

I B.Livers sono ragazzi tra i 15 e i 30 anni che fanno parte di B.LIVE (Essere, credere, vivere - bliveworld.org), progetto di Fondazione Near Onlus,www.fondazionenear.org , nato nel 2012 come contenitore che organizza attività e laboratori dedicati a giovani affetti da gravi patologie croniche (tumori, HIV, disturbi alimentari, malattie rare…) provenienti da diversi istituti ospedalieri del territorio.

Attraverso visite in aziende, incontri con imprenditori e percorsi creativi, i ragazzi imparano il mestiere della vita e l’arte del fare. Producono gioielli, borse, bio-cosmesi, canzoni…Opere che danno loro il coraggio di continuare a vivere sperando e costruendo un futuro migliore.

Il giornale "Il Bullone"

Tra le varie attività spicca il loro giornale “Il Bullone”, realizzato con l’aiuto di grafici e giornalisti del Corriere della Sera. Il Bullone è anche il simibolo che li rappresenta, scelto per portare nel mondo il loro messaggio di forza, coesione e coraggio.

Un pensiero di Bill Niada, promotore di B.Live

"Ciò che abbiamo intorno, la società, i media, i social, le notizie, le consuetudini ci portano a vivere una vita affrettata e tirata verso tutte queste cose, apparentemente uniche e ineludibili, che ci frastornano e ci generano ansia.
Poi succede qualcosa e ci fermiamo a riflettere. Cicatrici fa riflettere. Su di noi, su gli altri, su ciò che ci ha cambiato o che ci può cambiare. Anche su ciò che è stato importante o lo sarà e su ciò che, invece, lo è solo in apparenza.
Intanto come dicevano i Nomadi che “dal letame nascono i fior”. Poi che davanti alle fragilità siamo tutti uguali e che attraverso di loro possiamo conoscerci ed entrare in sintonia con gli altri, cosa difficile da far accadere esibendo le proprie arroganze, presunzioni o prepotenze, che generano distacco, invidia e rabbia negli altri. Che quindi l’ostentazione è un valore apparente e non sostanziale, cosa invece che vale per modestia e umiltà, valori sempre più disprezzati e invece necessari per andare d’accordo. Che siamo fatti da diversi pezzi. Alcuni belli ed altri brutti, ma che solo l’insieme fa di noi quello che siamo. E solo mostrandoci per quello che siamo possiamo trovare anime gemelle che risuonano con noi.
Che solo attraverso ferite, sofferenze, sacrifici sapremo diventare grandi e acquisire forza e saggezza.
Che attraverso il silenzio e il vuoto che accade osservando un’opera d’arte, scendiamo in noi stessi e scaviamo il profondo che c’è in noi. Quello per cui vale la pena di vivere. Che un bene condiviso è un bene maggiore di un bene singolo. Che siamo qui per lasciar un segno per la comunità e non solo per avere o dimostrare quelle cose e capacità che pensiamo siano importanti. Ma che lo sono solo per noi (e quindi alla lunga ci si rivoltano contro). Cicatrici è un viaggio silenzioso dentro noi stessi, che ci parla con voce calma, ma potente, e ci fa osservare e indagare il mondo interno e intorno a noi, soprattutto quello che tenevamo sbarrato dietro una porta di ferro di cui non sapevamo di aver la chiave".

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