Impianto elettrico di casa: modi, costi e tempi di un elettricista a Milano

Impianto elettrico di casa: modi, costi e tempi di un elettricista a Milano
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Quando si compra una casa nuova, a meno che essa non sia “al grezzo”, di solito è già ben fornita di un buon impianto realizzato secondo la normativa più recente in vigore in tutti gli ambienti. Se si compra, però, una casa in centro Milano difficilmente si tratterà di un immobile nuovo e quindi potrebbe nascere la necessità di rifare l’impianto elettrico. Questo, infatti, potrebbe essere usurato perché vecchio, essere stato mal tenuto o essere danneggiato dopo essere stato esposto all’umidità.

Rifare l’impianto elettrico della nuova casa è un’operazione che va fatta in principio perché richiede interventi di muratura che è più comodo fare a “casa vuota”. L’impianto deve essere a norma, ben fatto, sicuro e per questo è indispensabile che vi metta mano solo personale specializzato esperto. Con l’elettricità, infatti, non si scherza perché può davvero essere pericoloso. In base ai gusti e alle esigenze si potrà realizzare un impianto elettrico sottotraccia classico o scegliere quello a vista, ritornato di moda oggi con il gusto vintage.

Rifare l’impianto elettrico: quanto costa?

Quando si deve rifare l’impianto elettrico di un appartamento è difficile fare a priori una stima dei costi perché le variabili sono davvero tante. Nel preventivo elettricista a Milano, le voci che definiscono il prezzo dei lavori sono differenti in base alle dimensioni della casa, alla tipologia di impianto, al numero di punti luce. Il costo cambia ovviamente anche da ditta a ditta: il consiglio è di non scegliere a chi affidarsi solo in base al prezzo, ma di tenere in considerazione anche la qualità del servizio.

Per il calcolo approssimativo del prezzo, in tutti i casi, è possibile contare i punti luce, cioè le prese da cui si eroga energia elettrica. Moltiplicando il numero dei punti luce per una cifra di 30-50 euro si ottiene il prezzo dell’impianto, comprensivo di materiali e manodopera. È chiaro che si tratta di un calcolo sommario e non di una cifra precisa: per questa va proprio fatto un preventivo dall’elettricista.

Quando si tratta di lavori di ristrutturazione è consigliato informarsi presso gli uffici statali per sapere se ci sono in corso agevolazioni fiscali e a quanto ammontino. Il rifacimento degli impianti rientra nella manutenzione straordinaria, quindi le detrazioni possono anche essere del 50% irpef, che si recuperano nel corso di più anni. Per beneficiare di questi sgravi fiscali sarà indispensabile tenere documentazione delle spese. In alcuni casi è anche possibile avvalersi dell’iva agevolata del 10% sul costo dei lavori.

Le norme vigenti per gli impianti elettrici della casa

Quando si fa un nuovo impianto elettrico in una casa, o se ne modifica (quindi ristruttura) uno esistente, non è possibile esimersi dal tenere in considerazione le norme di sicurezza Cei. Quelle in vigore oggi sono le V3 del 2011 e definiscono quali devono essere le componenti dell’impianti (cavi, prese, punti luce, messa a terra etc.) e i parametri per la disposizione del sistema, che dovrebbe garantire praticità ma anche sicurezza. La normativa indica anche quali sono i requisiti minimi indispensabili dell’impianto in termini di prestazioni, tenendo conto della grandezza dell’immobile e delle esigenze degli utenti.

La potenza dell’impianto, in kW, di norma viene stabilita in base alla grandezza della casa, ma su richiesta è possibile alzare i kW fino a 6. Sempre a seconda del numero di ambienti presenti e dalla loro dimensione, può cambiare il numero di linee elettriche che arrivano alla centralina cuore dell’impianto. Per ogni ambiente, la legge prevede una suddivisione in zone dove possono essere messi punti luce o meno, con le relative distanze, specie se si tratta di cucina e bagno dove viene erogata acqua.

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