La lotta alle mafie inizia dietro ai banchi VIDEO

Ieri mattina gli studenti della scuola media di Briosco hanno presentato il loro progetto dedicato alla criminalità organizzata

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Hanno solo quattordici anni ma la profondità delle loro riflessioni è degna degli adulti. E neanche di tutti. Riflessioni sulle mafie che dopo mesi di lavoro insieme agli insegnanti, gli studenti delle classi 3^ F e G della scuola secondaria di primo grado di Briosco hanno condiviso con la cittadinanza riunita in sala consiliare ieri mattina.

La lotta alle mafie inizia dietro ai banchi
Alcuni degli studenti protagonisti del progetto

Una mostra sulle mafie

Ad accogliere i visitatori, all’interno del Municipio di Briosco, c’erano prima di tutto gli elaborati realizzati dai ragazzi. Disegni, schede di film, recensioni di libri sul tema della criminalità organizzata. Resteranno in mostra fino al 24 marzo ed una delle opere grafiche diverrà un murales.
Giunti in sala consigliare, è stata la volta della performance. Gli studenti, uno ad uno, si sono alzati dalle sedie in mezzo al pubblico per pronunciare il nome di una vittima delle mafie. Tra le mani, un foglio con la sua fotografia. Ed un accenno ad alcuni dei più importanti lasciti morali: dal coraggio di lottare, nonostante un destino segnato, del giornalista Giuseppe Fava e di don Pino Puglisi, al richiamo al coinvolgimento delle nuove generazioni nella lotta al fenomeno mafioso del giudice Rocco Chinnici.
"Abbiamo studiato le mafie. Ciò che mi ha colpito è leggere la data della loro nascita, all’epoca dell’Unità d’Italia. Non solo, mi ha sorpreso anche come siano riuscite, nonostante un inizio circoscritto, a radicarsi in tutto il Paese", ha spiegato uno dei giovani protagonisti.

Un video dedicato a Peppino Impastato

A concludere la mattinata, il cortometraggio girato a scuola e montato dalla professoressa Francesca Peddoni, liberamente tratto dal film "I cento passi" che racconta la vita e l'omicidio di Peppino Impastato. Cento passi come quelli che a Cinisi, in Sicilia, separavano la casa della famiglia Impastato da quella del boss mafioso Gaetano Badalamenti. "Con le idee e il coraggio di Peppino Impastato noi continuiamo", l’ultima frase del video.
"Studiare le mafie è il giusto modo per capirle e combatterle" ha affermato il sindaco Anna Casati, presente insieme all’assessore all’Istruzione Vera Dell’Oro, rivolgendosi agli studenti. "Per questo il vostro lavoro è così importante. Grazie a voi, agli insegnati ed alla scuola che vi hanno permesso di fare un’esperienza utile per il futuro". "La mafia uccide, il silenzio pure", ha aggiunto, citando Impastato.

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