L'abbraccio di Villa Raverio a suor Anna VIDEO

La missionaria è tornata dal Mozambico e questo pomeriggio ha incontrato la comunità al palazzetto Perego

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L'abbraccio di Villa Raverio a suor Anna Bonfanti. La missionaria besanese è tornata dal Mozambico e questo pomeriggio ha incontrato la comunità al palazzetto Perego.

"I bambini del Mozambico devono studiare per un futuro migliore"

Suor Anna vive da 49 anni in Mozambico.  Nella periferia di Maputo porta avanti una missione molto importante, tutta dedicata all’istruzione dei giovani. Il suo progetto più prezioso si chiama “Studiamo insieme”. Vede la partecipazione attiva di numerosi besanesi a sostegno degli alunni della scuola fondata dalla religiosa, il “Centro di formazione professionale don Bosco”. Un istituto cattolico, dove però le porte sono aperte a qualsiasi religione.

Mille e 656 sono i bambini che ogni giorni frequentano la scuola di suor Anna.

"Abbiamo classi da 68 bambini. Alla fine del trimestre le maestre non riescono nemmeno a imparare tutti i nomi...".

Numeri incredibili se rapportati a quelli delle aule italiane. Non però a quelle delle scuole statali della nazione africana, dove si contano un minimo di 80 alunni per ogni classe.

"Le ricchezze del Mozambico, purtroppo, non appartengono ai suoi abitanti", ha spiegato la missionaria. "Il carbone è del Brasile, il gas del Sudafrica, il legno dei cinesi...". "E' quindi necessario che i bambini studino, imparino, affinché riescano a difendere le loro proprietà, per avere un futuro migliore".

Premi a chi da sempre è al fianco di suor Anna

Dopo l'intervento di suor Anna, è arrivato il momento delle premiazioni di chi, da sempre, è al suo fianco. La  famiglia Albertini che da vent'anni sostiene "Studiamo insieme". I volontari che vendono le uova di cioccolato benefiche, a partire dalla sezione di Monza degli Alpini (la missionaria è una simpatizzante attiva del gruppo di Veduggio), dalla Protezione civile e dalla sezione Judo della Polisportiva.

"In Mozambico la gente non ha nulla ma è felice. E prega. Le loro chiese, costruite passo dopo passo, sono calde, piene di fedeli che cantano e si rivolgono al Signore. Sono la loro casa. Dobbiamo tornare a scaldare anche le nostre chiese, bellissime ma sempre più vuote", ha concluso la religiosa.

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