L'Italia migliora nella libertà di stampa

Il nostro paese sale di venti posizioni nella lista stilata da Reporter senza frontiere

L'Italia migliora nella libertà di stampa
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L'Italia migliora nella libertà di stampa. A dirlo è la classifica annuale di Reporters sans Frontieres, organizzazione per la libertà dell’informazione. Il bel Paese ha guadagnato 25 posizioni nella classifica mondiale passando dal 77esimo al 52esimo gradino.

Miglioriamo, ma non cessano le intimidazioni

In base al rapporto dei reporter senza frontiere pubblicato sul loro sito internet, non sono ancora escluse nell’esercizio della professione le "intimidazioni verbali o fisiche, provocazioni e minacce" e "pressioni di gruppi mafiosi e organizzazioni criminali".

La pressione politica e l'autocensura

Tra i problemi indicati anche l’effetto di "responsabili politici come Beppe Grillo che non esitano a comunicare pubblicamente l’identità dei giornalisti che danno loro fastidio". Il risultato, prosegue il documento, è che "anche i giornalisti si sentono sotto pressione da parte dei politici e sempre più spesso scelgono di autocensurarsi".

La Finlandia al primo posto nella classifica

Ventuno i paesi classificati come "neri", in cui la situazione della libertà di stampa è "molto grave": fra questi Burundi 160/o su 180), Egitto (161) e Bahrein (164). Ultima assoluta, come negli ultimi anni, la Corea del Nord, preceduta da Turkmenistan ed Eritrea. Male anche Messico (147) e Turchia (155). In testa alla classifica, sempre i paesi del Nord Europa, ma la Finlandia cede il primo posto che deteneva da 6 anni alla Norvegia, a causa di "pressioni politiche e conflitti d'interesse".

Beppe Grillo ironizza sulla responsabilità attribuitagli

"Oggi ho scoperto di essere io la causa del problema di libertà di stampa in Italia. Lo afferma il rapporto di Reporters Sans Frontieres appena pubblicato. Mi ha aperto gli occhi". Così Beppe Grillo dal suo blog: "la colpa è mia". Ha ironizzato così il volto del Movimento 5 stelle.

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