L'orgoglio di Veduggio: Paola Cereda è tra i finalisti del Premio Strega

Il suo libro è tra i dodici che si contendono il riconoscimento letterario più prestigioso d'Italia

L'orgoglio di Veduggio: Paola Cereda è tra i finalisti del Premio Strega
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La veduggese Paola Cereda, con il suo libro “Quella metà di noi”, è tra i dodici finalisti del Premio Strega 2019. Veduggio non può essere più orgoglioso: avere una concittadina in lizza per il riconoscimento letterario più prestigioso d'Italia è un onore.

Tra i dodici finalisti

I nomi dei dodici finalisti - selezionati tra i 57 segnalati da “Gli Amici della domenica”, il gruppo storico della giuria del premio - sono stati annunciati ieri, domenica, durante la conferenza stampa a "Libri come", all'Auditorium di Roma.

Paola Cereda se la dovrà vedere con Valerio Aiolli, Benedetta Cibrario, Mauro Covacich, Claudia Durastanti, Pier Paolo Giannubilo, Marina Mander, Eleonora Marangoni, Cristina Marconi, Marco Missiroli, Antonio Scurati e Nadia Terranova.

I libri candidati saranno votati da una giuria composta dai 400 Amici della domenica, da 200 votanti all'estero selezionati da 20 Istituti italiani di cultura, da 40 lettori "forti" selezionati da 20 librerie associate all'Ali, da 20 voti collettivi di biblioteche, università e circoli di lettura, per un totale di 660 votanti.  La prima votazione, che selezionerà la cinquina dei finalisti, avrà luogo mercoledì 12 giugno nel Tempio di Adriano - Camera di Commercio di Roma. Come da tradizione, la votazione per l'elezione del vincitore si svolgerà giovedì 4 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, sempre nella capitale, e in diretta su Rai 3.

Psicologa e scrittrice di talento

Psicologa, direttrice della compagnia teatrale “AssaiASAI”, Paola Cereda vive a Torino ma il legame con Veduggio è ancora saldo. Veduggio dove risiede ancora la sua famiglia: da papà Martino, imprenditore conosciutissimo in paese, alla sorella Silvia, ex assessore ed oggi consigliere di minoranza.
“Quella metà di noi” racconta di Matilde, maestra in pensione che si reinventa badante per ripagare un debito, “un romanzo intenso e coinvolgente, ambientato nella Torino dei nostri giorni, in cui si muovono una folla di personaggi a cui Paola Cereda affida il compito di narrare le contraddizioni e le difficoltà della condizione contemporanea – recita la motivazione della candidatura, proposta dalla professoressa Elisabetta Mondello – Il romanzo, sostenuto da una lingua precisa ed essenziale, pagina dopo pagina diviene la narrazione della condizione liminare che, in alcune fasi della vita, tutti dobbiamo affrontare e interroga il lettore sulla possibilità di non restare sulla soglia ma di diventare capace di immaginare, scegliere e progettare il futuro”.

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