Monza piange Winnie, un'amica speciale

Winnie era stata ritrovata nel 2006 in mezzo alla neve, abbandonata come un ferrovecchio per una malformazione a una zampa

Monza piange Winnie, un'amica speciale
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Monza, il mondo di Enpa e di chi ama gli animali piange "Winnie". Chi non conosce il loro mondo non sa che c'è capra e capra. E "Winnie" era una capra speciale.

"Winnie", una storia tutta da raccontare

Il perché "Winnie" fosse speciale è presto detto. Alla sua nascita la sorte le aveva dato veramente poche speranze. La capra, a causa di una malformazione congenita alla zampa anteriore (era nata priva dell'articolazione del ginocchio) era stata buttata come una cosa inutile a morire sulla neve. Sotto la lente era finito il comportamento di un allevatore di Monza già più volte denunciato per maltrattamenti. In mezzo alla neve, "Winnie" era stata vista e raccolta da Dario Lamesta, quell'incredibile personaggio scomparso pochi mesi fa che frequentava l'ambiente dei pastori per poter sottrarre qualche piccolo animale alla morte. Dario l'aveva portata a casa del presidente dell'Enpa di Monza, Giorgio Riva, sempre disponibile con la sua famiglia ad accudire questi animali in un'epoca in cui il canile di via Buonarroti non era dotato di strutture ricettive per ovicaprini. La capretta, due ore di vita, era stata immediatamente allattata insieme ad altri due agnelli arrivati in quei giorni e chiamati rispettivamente Winifred, Mary e Sara (dai nomi delle tre streghe del film Hocus Pocus) da Benedetta, figlia allora dodicenne del presidente Riva, attivissima insieme alla mamma Daria nelle numerose poppate da elargire ai tre animaletti. Winifred (ma che tutti poi cominciarono a chiamare "Winnie") era cresciuta forte nonostante il suo handicap che la costringeva a un'andatura molto particolare e appena possibile era stata poi introdotta nella struttura per erbivori, nel frattempo organizzata da Enpa nelle aree circostanti il vecchio canile.

Piglio da leader

Un piglio da leader! Winnie era nata il 7 dicembre 2006 e quindi aveva un'età che per una capra è di tutto rispetto. "In questi anni - spiegano i responsabili di Enpa - ha tirato fuori il suo carattere speciale: a differenza di altre capre non fuggiva l'uomo ma ne cercava la presenza per ricevere "grattini" sul muso. Ma se qualcuno rifiutava il suo approccio partiva immediatamente un'incornata che nel linguaggio capresco significava la richiesta di attenzioni.  È stata in questi anni l'incontrastata leader del nostro gruppo di capre e, seppur più lentamente delle altre, ogni giorno voleva andare al pascolo nella grande area recentemente aperta a lato del canile di via San Damiano".

L'addio

All'inizio di maggio "Winnie" non è riuscita più a rialzarsi. Inutili i tentativi e le cure per rimetterla in piedi, quell'unica gamba che la sosteneva ormai non ne voleva più sapere. Dopo una settimana di trasferimenti a braccia da parte dei volontari per permetterle di brucare ancora l'erbetta fresca, nei giorni scorsi , accarezzata da chi le è stato sempre più vicino, si è addormentata per sempre. "La pensiamo nel paradiso delle capre, con un ginocchio tutto nuovo a correre e a fare quei salti che non ha mai potuto fare in vita".

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