"Non c'è pace per gli animali selvatici del Parco di Monza"

Le associazioni animaliste dicono no all'ipotesi di costruire una struttura permanente per ospitare mega concerti.

"Non c'è pace per gli animali selvatici del Parco di Monza"
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"Non c'è pace per gli animali selvatici del Parco di Monza". Le associazioni animaliste preoccupate dell'ipotesi di costruire una struttura permanente per ospitare mega concerto nel parco cintato più grande d'Europa.

"Non c'è pace per gli animali selvatici"

Non c’è pace per gli animali selvatici al Parco di Monza.  Lav, Enpa, Leidaa, Lipu e Wwf sono preoccupate perché la Sias, la Società che ha in gestione l’autodromo, ha avanzato richiesta di costruire nell’area verde della Gerascia una “struttura permanente” dove poter svolgere mega concerti.

"Tutto lascia supporre - scrivono in un comunicato le associazioni animaliste - che, se i progetti della Sis fossero realizzati, il Parco di Monza, da oasi di relativa pace per la fauna selvatica potrebbe trasformarsi in un luogo per grandi manifestazioni musicali, come quelle che si tengono frequentemente al Forum di Assago o, talvolta, allo stadio di San Siro. Per intenderci, quelle che richiamano decine di migliaia di spettatori".

"No a una struttura permanente per concerti"

"Una struttura permanente - proseguono le associazioni animaliste -  costituirebbe un passaggio indispensabile per fare del Parco di Monza un luogo di riferimento per organizzatori di grandi concerti. Come sia possibile pensare che ciò non abbia conseguenze sulla flora e sulla fauna selvatica lascia sgomenti. Perdita uditiva, effetto mascheramento derivante dall’impossibilità di udire i segnali ambientali, stress generale, aumento della frequenza cardiaca e del ritmo respiratorio, effetti comportamentali fino all’abbandono del territorio e perdita della fase riproduttiva. Questi sono gli effetti già conosciuti dell’inquinamento acustico sulla vita degli animali selvatici, con la conseguente riduzione e frammentazione del loro habitat"

L'area in predicato di ospitare la struttura permanente è quella della Gerascia, un'ipotesi che Lav, Enpa, Leidaa, Lipu e Wwf  respingono con forza.

"Nessun concerto o grande evento potrà mai essere compatibile con quest’area - rimarcano nel comunicato congiunto -  così come con nessun’altra area del Parco, prezioso rifugio per una grande varietà di specie animali e vegetali. La Lombardia è una delle regioni più urbanizzate e cementificate d’Europa e Monza e Brianza è in testa nell’ingloriosa classifica delle province più cementificate in percentuale, rispetto alla superficie totale, superando il primato della provincia di Napoli. Davvero, dunque, abbiamo bisogno di erodere un’altra preziosa area verde del nostro Parco?

"Il Parco è un polmone verde, un’oasi di tranquillità e ristoro per noi umani, una via di fuga dal cemento, dal frastuono, dall’inquinamento, dalla prigione che ci siamo costruiti attorno. E così non sarebbe se contemporaneamente non fosse un rifugio per gli animali selvatici e un prezioso patrimonio boschivo, floristico e monumentale. Questo è, e questo deve rimanere, per noi e per le future generazioni".

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