Papà disperato scrive a Trump: vuole curare il figlio a Boston

Tutta la famiglia è pronta a lasciare l'Italia per trasferirsi in America: chiedono un permesso di lavoro al Presidente Usa

Papà disperato scrive a Trump: vuole curare il figlio a Boston
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Papà disperato scrive a Trump: vuole curare il figlio a Boston.

La storia

Papà disperato scrive a Trump: vuole curare il figlio malato, a Boston.  Sono pronti a lasciare l'Italia, per andare in America e salvare la vita al proprio figlio. Antonio Medaglia 58 anni, autista alla «Imr», di Carate,  ha scritto al presidente degli Stati Uniti Donald Trump, chiedendo un permesso di lavoro per poter vivere a Boston. Lì, c'è un ospedale specializzato che può curare il figlio Viktor, 14 anni, e aiutarlo a stare meglio.  La famiglia   è già andata 4 volte, al Children's Hospital dove ci sono medici  che hanno seguito il figlio, affetto da Neurofibromatosi di tipo 1, una malattia genetica di tipo ereditario. Chi nè è colpito è soggetto allo sviluppo di tumori lungo il decorso dei nervi.

L'appello

La battaglia di Antonio e sua moglie, continua da diversi anni, tra tanti sacrifici e molte spese. «Ormai da 8 anni, siamo in contatto con i medici di Boston - spiega il papà - anche da noi ci sono buone strutture ospedaliere, ma a Boston conoscono bene il caso di Viktor ecco perchè vorremmo stabilirci lì. Cosicchè possa essere curato meglio. Lì sono altamente specializzati in questa malattia. Avevo già scritto ad Obama, e ora ho voluto riprovare con Trump. Ho mandato una lettera alla Casa Bianca. Ho spiegato  al presidente la nostra storia e ho chiesto che mi dia un permesso per lavorare e vivere negli Stati Uniti. Io sono pronto a tutto, per far star meglio mio figlio. Ci sono tante aziende italiane in America, faccio un appello. Ho bisogno di trasferirmi vicino a Boston, per aiutare Viktor ».
Sul Giornale di Carate,  in edicola da martedì 30 gennaio, intervista e foto.
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