Scandalo pedofilia, Comboniani a difesa del Papa: "Campagna di diffamazione"

Dopo le accuse dell'ex nunzio Usa Viganò, i missionari comboniani si schierano con Papa Francesco: "Chi attacca vuole difendere i propri privilegi".

Scandalo pedofilia, Comboniani a difesa del Papa: "Campagna di diffamazione"
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Scandalo pedofilia, i missionari comboniani italiani scrivono una lettera aperta a Papa Francesco, sotto attacco dagli ambienti ecclesiali e non.

Missionari comboniani col Papa: “Vogliono mettere in discussione il rinnovamento della Chiesa”

Una “concertata campagna di diffamazione e critiche malevoli”. I missionari comboniani si schierano al fianco di Papa Francesco, in risposta al movimento di accusa nato dopo la pubblicazione del memoriale dell’ex nunzio negli Usa Carlo Maria Viganò, che ha chiesto le dimissioni del Pontefice.  L’ex nunzio degli Stati Uniti originario di Varese nel suo scritto aveva accusato papa Francesco di “sapere tutto” riguardo la copertura dei preti pedofili negli Usa. Per i comboniani, missionari e “lontani” dalla Chiesa fatta di intrighi e politica, “attacchi come questi, dentro e fuori la Chiesa, provenienti da ambienti conservatori e reazionari, nascondono l’inconfessato intento di voler metterti da parte. Perché questi ambienti conservatori sono fortemente contrari al tuo insegnamento sociale”. E la richiesta di dimissioni sarebbe quindi volta a mettere “in dubbio la sincerità e la correttezza del tuo impegno per porre fine alla piaga della pedofilia e agli abusi sessuali nella Chiesa”. 

Contro il Papa i difensori dello status quo

“A più riprese e a chiare lettere, tramite la parola e lo scritto, tu Francesco, continui a esprimere la tua contrarietà al sistema economico globale di oggi – continua la missiva dei comboniani  – intrinsecamente perverso perché orientato principalmente al profitto, a discapito della dignità delle persone e causa di distruzione della madre Terra. Tutto ciò è inviso a chi vuole perpetuare lo status quo e non vuole perdere i privilegi che ne derivano. Caro Papa Francesco, ti siamo immensamente grati per la tua testimonianza, fatta di parola e di gesti concreti che ci provocano e ci insegnano che essere cristiani è vivere come Gesù, nel suo amore verso il prossimo, verso i poveri specialmente.
Ringraziamo Dio per il dono che ci fa della tua presenza alla guida della Chiesa e vogliamo anche dirti che ci sentiamo sostenuti nel nostro cammino di fede dal tuo costante impegno per la pace, per il disarmo e contro il commercio delle armi, per l’accoglienza agli immigrati e per la salvaguardia del creato”.

“Serve una Chiesa profetica contro la disuguaglianza”

“Ci sentiamo di dirlo come missionari che vivono a contatto con la gente dei paesi del sud del mondo. – concludono i comboniani – E questa esperienza ci ha resi ancora più consapevoli della necessità di una Chiesa profetica a fronte dell’iniquità di un sistema economico-finanziario predatorio che arricchisce una minoranza e fa crescere nel mondo la moltitudine dei diseredati.  Ci rivolgiamo a Dio nella preghiera perché ti conceda ancora lunghi giorni e ti sostenga con la sua grazia affinché possa perseverare con lo stesso spirito ed entusiasmo nell’annunciare la buona notizia del vangelo, fonte di speranza per quanti credenti e non persistono nel sogno di volere costruire un mondo diverso, più rispettoso di ogni persona e del creato”.

 

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