Sovico nel Consorzio Villa Greppi

Un sostegno per il Comune nell’organizzazione di attività culturali e formative.

Sovico nel Consorzio Villa Greppi
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Il Comune di Sovico si convenziona con il Consorzio Brianteo Villa Greppi.

Sovico nel Consorzio Villa Greppi

La famiglia di Villa Greppi continua a crescere, nel segno della promozione e della diffusione delle arti. Da gennaio 2019 il Comune di Sovico si è convenzionato al Consorzio Brianteo Villa Greppi. Un’ulteriore buona notizia per il Consorzio, che dopo aver ufficializzato, giusto lo scorso primo di gennaio, l’ingresso di Correzzana tra i Comuni consorziati, annuncia una nuova convenzione. Accanto ai 15 Comuni consorziati, attraverso un preciso accordo il Consorzio consente infatti a Comuni esterni all’Ente di usufruire dei suoi servizi culturali e formativi. Un sostegno, in sintesi, nell’organizzazione di attività culturali e formative, perché ruolo del Consorzio deve essere quello di creare valide sinergie sul territorio.

I Comuni convenzionati

E così, accanto a Barzago, Lesmo, Montevecchia, Osnago e Usmate Velate, prende il via ora una nuova convenzione: una scelta strategica volta a instaurare rapporti collaborativi con realtà non consorziate e che, una volta testata la qualità dei servizi di un ente sovracomunale solido come il Consorzio Villa Greppi, potrebbero, proprio come Correzzana, decidere di aderire a tutti gli effetti.

Il commento della presidente

«Accogliamo con piacere il Comune di Sovico – commenta la presidente del Consorzio Villa Greppi, Marta Comi – che si aggiunge all'ormai folto gruppo di comuni che lavorano con Villa Greppi. Credo che questa continua crescita dimostri come i servizi culturali offerti dal Consorzio siano riconosciuti e ricercati. Questo inizio del 2019, oltre al convenzionamento del comune di Sovico, vede anche l'ingresso ufficiale del Comune di Correzzana come consorziato. Non posso che essere lieta e garantire un rinnovato impegno del Consorzio Villa Greppi nel migliorare e – conclude – accrescere ulteriormente la propria offerta culturale».

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