Una vecchia diatriba rischia di costare 500mila euro al Comune di Briosco

Per il mancato rilascio di una concessione edilizia negli anni Novanta

Una vecchia diatriba rischia di costare 500mila euro al Comune di Briosco
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Una diatriba legale con più di vent’anni sulle spalle rischia di costare alle casse comunali di Briosco 500mila euro. E’ quanto l’Amministrazione ha, per il momento, accantonato nel fondo riservato alle potenziali spese per contenziosi. Soldi che arrivano dall’avanzo non vincolato disponibile.

Tutto inizia negli anni Novanta

La questione risale agli anni Novanta quando la società "Vallambro srl" aveva chiesto una concessione edilizia, senza ottenere alcun titolo abilitativo. Quest’ultimo rilasciato solo nel 2001. Porta la data del 26 giugno scorso la sentenza esecutiva del Tar a carico del Comune di Briosco che stabilisce un risarcimento (non quantificato) a favore della società brioschese. Ne è conseguito un debito fuori bilancio di 5mila euro per le spese giudiziarie, passato in Aula in estate.
"La somma che andiamo ad allocare oggi, invece, non copre un debito fuori bilancio, sia chiaro - ha spiegato l’assessore al Bilancio Efrem Faccioli durante la seduta del Coniglio comunale di settimana scorsa - in quanto non si è ancora formalizzata un’obbligazione. Allo stato attuale abbiamo proposto ai privati un risarcimento che, secondo i nostri calcoli, copre danni e mancato guadagno da loro sofferti. Al momento, però, non abbiamo ricevuto il loro consenso". Una cifra che Faccioli non ha reso pubblica, "è una trattativa riservata", ha sottolineato, rispondendo alle richieste di chiarimenti del consigliere d’opposizione Luca Pettenello. Richieste che hanno scatenato la bagarre in Aula, con il segretario comunale costretto a redarguire ambedue le ali del Consiglio.
"E’ un giorno triste questo, il nostro Comune non si era trovato mai in una situazione simile", ha rincarato la dose Pettenello, facendo riferimento alla spada di Damocle che incombe sulle casse del Municipio.
"Stiamo mettendo le toppe a quanto fatto da altri - ha chiarito Faccioli - Se qualcuno sarà chiamato a rispondere di danno erariale, di certo non saremo noi...".

Nuova svolta

Sabato mattina, un nuovo tassello si è aggiunto alla vicenda. Il Consiglio di Stato, al quale il Comune ha presentato ricorso in appello per la riforma della sentenza del Tar, ne ha sospeso gli effetti fino all’udienza di discussione di merito fissata per il 21 febbraio "considerando l’entità del danno economico per le finanze comunali e l’apparente fondatezza di taluni motivi di ricorso".

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