Asfalti Brianza, nulla di fatto: mancano i documenti dell'azienda

La riunione in Provincia per il rinnovo dell'Autorizzazione Unica Ambientale non ha sortito alcun effetto.

Asfalti Brianza, nulla di fatto: mancano i documenti dell'azienda
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Asfalti Brianza, nulla di fatto: mancano i documenti dell'azienda. La conferenza dei servizi, in programma oggi in Provincia, non ha sortito alcun effetto.

Mancano i documenti

Asfalti Brianza, nulla di fatto: l'azienda, infatti, non ha presentato i documenti necessari per il rinnovo dell'Aua, l'Autorizzazione Unica Ambientale, necessaria per riprendere la produzione a pieno regime, sospesa dallo scorso settembre. La conferenza dei servizi, in programma oggi in Provincia, non ha sortito alcun effetto, dal momento che la ditta non ha presentato i documenti richiesti. La discussione sul rinnovo dell'Aua è stata quindi posticipata al 23 gennaio (i documenti dovranno essere presentati entro il 20). L'incontro tra Provincia di Monza, rappresentanti dei Comuni di Concorezzo, Monza, Agrate e Brugherio, Ats, Arpa e i tecnici di Asfalti Brianza si è quindi rivelato inutile. Un nulla di fatto che indubbiamente non farà piacere ai cittadini, che da mesi convivono con i miasmi dell'azienda e che da tempo sono protagonisti di vibranti proteste.

"Siamo rimasti sconcertati dall'atteggiamento dell'azienda - commenta il sindaco di Agrate Simone Sironi - Speriamo che questa sia l'ultima proroga".

Durissimo il commento del sindaco di Concorezzo Mauro Capitanio:

"Quanto accaduto oggi è imbarazzante. E' imbarazzante che qualcuno arrivi a un tavolo così importante con tanta superficialità e impreparazione. Si fatica a capire quale sia il confine tra inconsapevolezza della gravità del problema e totale incompetenza. All'azienda erano state fatte richieste importanti, ma non era presente nemmeno il tecnico che avrebbe dovuto rispondere a queste richieste. La sensazione è che anziché fare un passo in avanti ne siano stati fatti due indietro. Se l'approccio è questo diventa molto difficile trovare una soluzione comune. Non è questa la strada giusta da intraprendere, se loro vogliono continuare a lavorare sul territorio di Concorezzo".

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