Gabriele Micalizzi in cura da due mesi al San Gerardo

Il fotoreporter colpito in Siria mentre stava documentando l’ultima offensiva delle truppe curde contro l’Isis migliora giorno dopo giorno.

Gabriele Micalizzi in cura da due mesi al San Gerardo
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Da due mesi i medici del San Gerardo lo tengono sotto stretta osservazione. Gabriele Micalizzi, il fotoreporter colpito in Siria mentre stava documentando l’ultima offensiva delle truppe curde contro l’Isis, migliora giorno dopo giorno.

Gabriele Micalizzi in cura da due mesi al San Gerardo

Era l'11 febbraio scorso quando Gabriele Micalizzi rimase ferito gravemente in Siria. Sono trascorsi due mesi e il fotoreporter - che ha un trascorso anche a Monza (LEGGI QUI) - è in cura al San Gerardo fa progressi ogni giorno.

"Grazie ai medici e ai professionisti"

“Ringrazio tutti i medici, gli infermieri e tutte le figure professionali in ambito sanitario del San Gerardo che mi hanno preso in cura dopo il mio ferimento dello scorso 11 febbraio nella città di Al-Baghuz in Siria. Vedere la nazione, le autorità e i medici uniti mi rende orgoglioso di essere italiano”, ha commentato il fotoreporter.

Ma a spiegare nel dettaglio il suo percorso clinico sono il dott. Massimo Del Bene, direttore della Chirurgia plastica e della mano e il dott. Michele Coppola, direttore dell’Oculistica.

Intervento e post operatorio

“Il 22 febbraio ho operato presso l’ospedale San Raffaele, Gabriele Micalizzi fotografo proveniente dall'ospedale militare americano in Bagdad, Iraq – spiega Del Bene. Ferito in più punti del corpo da schegge di granata, le sue condizioni ci erano state preannunciate tramite la sua cartella clinica dell’ospedale americano, inviata alla mia attenzione dalla Farnesina. L’intervento chirurgico plastico è consistito nella ricostruzione ossea, tendinea e tegumentaria del terzo dito della mano sinistra; la falange ungueale del secondo dito era già stata amputata in Iraq. Presentava inoltre la lesione da compressione del nervo ulnare al gomito sinistro, per la presenza di una voluminosa scheggia metallica che comprimeva e
dislocava il nervo ulnare dalla sua sede anatomica. Abbiamo rimosso il corpo estraneo e riposizionato il nervo, alla sua stimolazione intra-operatoria, si riscontrava una risposta positiva per la muscolatura dipendente. Fa presagire un recupero veloce della motilità e della sensibilità della mano sinistra. Sono state rimosse altre schegge dal piede sinistro. Altri corpi estranei verranno rimossi dalla palpebra inferiore, dall’orecchio e dal torace”.

L'operazione all'occhio

“Per quanto mi riguarda – aggiunge il dott. Coppola – abbiamo monitorato la guarigione del suo apparato visivo. L’occhio destro presenta gli esiti di un marcato edema intra- retinico post contusivo (edema di Berlin) coinvolgente in toto il polo posteriore, con conseguenti segni di atrofia dell’epitelio pigmentato retinico (EPR) e sub atrofia del nervo ottico. Ne residua uno ridotto visus, difficilmente migliorabile. L’occhio sinistro, invece, pur avendo subito un grave trauma lacero-contusivo con ritenzione di schegge metalliche, conserva bene la sua funzione visiva. Micalizzi è stato seguito con i necessari accertamenti anatomo-funzionali. Ulteriori controlli sono auspicabili al fine di preservare una funzione visiva utile al mantenimento della sua attività professionale”.

Alparone: "Colpito dal coraggio di Gabriele"

“Anche io mi associo ai ringraziamenti di Gabriele Micalizzi a tutto il nostro personale – ha aggiunto il direttore generale della ASST di Monza Mario Alparone – che, con grande professionalità, affrontano ogni giorno vicende impegnative con passione e grande attenzione al profilo umano dei nostri pazienti. Sono rimasto molto colpito dalla positività, dall’entusiasmo e dal coraggio con cui Gabriele è stato capace di superare la difficile situazione che ha dovuto fronteggiare prima e dopo il suo rientro a casa”.

 

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