Il San Gerardo primo in Italia per la cura dell'epilessia farmaco resistente

Venerdì il traguardo del 50° impianto eseguito in età pediatrica.

Il San Gerardo primo in Italia per la cura dell'epilessia farmaco resistente
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San Gerardo primo in Italia per il trattamento dell'epilessia farmaco resistente. Oltre al primato italiano l'ospedale monzese, in questo campo, è tra i migliori in Europa.

Il San Gerardo e la cura dell'epilessia farmaco resistente

Tra i primi in Italia e non solo. La ASST di Monza segna un altro traguardo. Venerdì infatti è stato eseguito il 50esimo impianto VNS (Vagal Nerve Stimulation, stimolazione del nervo vagale) in età pediatrica su un totale di 52 pazienti presi in carico: un traguardo importante che colloca il San Gerardo ai vertici dell’esperienza di neuromodulazione nel trattamento dell’epilessia farmaco resistente pediatrica non solo in Italia ma in Europa.

I dati parlano da soli: più del 50% dei pazienti, grazie a questa nuova tipologia di trattamento, ha raggiunto un controllo delle crisi maggiori dell’80% mentre per alcuni bambini le crisi sono completamente controllate.

La nuova modalità SenTiva

L'operazione di venerdì segna un altro importante traguardo per il presidio monzese: è stato infatti utilizzato anche il nuovo sistema SenTiva, un dispositivo di ultima generazione che si caratterizza per una terapia di risposta non invasiva con una serie di nuove funzionalità avanzate per il trattamento dell’epilessia farmaco resistente. In sostanza si tratta di uno strumento che include una nuova modalità di risposta alle cristi, AutoStim, progettata per rilevarle e fornire automaticamente una dose aggiuntiva di terapia. Il generatore è inoltre progettato per raccogliere e registrare eventi tra cui la posizione del corpo del paziente e le fluttuazioni della frequenza cardiaca.

Nell'operazione della scorsa settimana, l’apparecchio è stato impiantato su un bambino di 12 anni, utilizzando la tecnica della stimolazione del nervo vago, una modalità di neuro stimolazione che consiste nella trasmissione, attraverso il nervo vago, di stimoli elettrici a diverse strutture cerebrali fino alla corteccia.

L'esperienza decennale e i tanti casi seguiti

“La nuova frontiera delle terapia legata all’epilessia passa dalla ASST di Monza – sottolinea il Direttore Generale Matteo Stocco -. I 50 interventi su bambini provenienti da tutta Italia, tra cui un neonato di 6 mesi, mettono in risalto la nostra struttura neurochirurgica che ha la casistica più alta, non solo in termini di numeri ma di anche di professionalità ed eccellenza”.

“Nel nostro ospedale – spiega il dott. Daniele Grioni, responsabile dell’Unità operativa semplice di Neurofisiologia pediatrica – abbiamo iniziato a eseguire gli impianti nel 2007. La selezione dei pazienti, la chirurgia e il follow up vengono effettuati in stretta collaborazione tra neuropsichiatria infantile, neuroradiologo e neurochirurgo: al San Gerardo abbiamo l’esperienza di 50 impianti in età pediatrica con risultati soddisfacenti”.

Se si cura prima si cura meglio

“L’analisi di questi casi – aggiunge il dott. Leonardo Fiori, neurochirurgo – ci ha indicato che, in relazione al raggiungimento dei risultati migliori, sono importanti l’età del paziente e l’eziologia della malattia: tanto più precoce è l’impianto, migliori sono i risultati”.

Gli altri trattamenti

Il San Gerardo si mette in luce nella cura dell’epilessia farmaco resistente non solo per la neuro stimolazione ma anche per le altre alternative disponibili, la chirurgia resettiva, cioè l’asportazione della parte del cervello che genera le crisi epilettiche e la dieta chetogenica, una strategia alimentare per la riduzione dei sintomi associati all’epilessia infantile.

Commenti
sharksea

Scusate la precisazione ma Niguarda è al top per la cura dell'epilessia con 120 casi operati all'anno, praticamente il 50% in Italia di cui 1/3 su minori presso il centro Munari che esiste da 20 anni. Per i ragazzi, in particolare, il CREI che ha sede presso l'ospedale Fatebenefratelli indirizza al Centro Munari i casi che gestisce e che sono operabili. E sempre al centro Munari arrivano medici da tutto il mondo per apprendere le tecniche chirurgiche e l'utilizzo dei macchinari all'avanguardia. Lo dico per esperienza personale, tantissima stima al San Gerardo, ma andiamoci piano con il sensazionalismo.

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