Impegno e tanta buona volontà: ecco i diplomati d'eccezione

C'è chi ha ripreso gli studi per dare il buon esempio ai nipoti, chi per chiudere i conti col proprio passato

Impegno e tanta buona volontà: ecco i diplomati d'eccezione
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Impegno e tanta buona volontà: ecco i diplomati d'eccezione

Per un anno Daniele, 46 anni, si è alzato tutte le mattine alle 5 per poter studiare prima di andare al lavoro. Agostino Milione, invece, che di anni ne ha 65, è tornato sui banchi di scuola per dare il buon esempio ai suoi nipoti, «perché i giovani hanno bisogno di modelli positivi e questi, al giorno d’oggi, mancano». Roberto Xu, infine, dopo un viaggio in Cina ha capito quanto lo studio fosse importante per costruirsi un futuro. E ha recuperato quattro anni in uno diplomandosi col massimo dei voti.

Se le prove Invalsi hanno restituito un’immagine disarmante del sistema scolastico nazionale e del livello di istruzione dei più giovani che sembrano avere sempre più difficoltà anche solo a comprendere un testo scritto in italiano, c’è chi conosce bene il valore della cultura e del diploma. Tanto che, ad anni di distanza, ha deciso di iscriversi alle serali del «Mosè Bianchi» di Monza e di completare il percorso di studi abbandonato, per diversi motivi, ai tempi dell’adolescenza.

"Mi sono diplomato per dare il buon esempio"

Sessantacinque anni, cinque figli e tantissimi nipoti, Agostino Milioni, che abita in via Bramante da Urbino, ha alle spalle una lunga carriera di tecnico specializzato negli impianti elettrici. Ha iniziato a lavorare a 15 anni, «quando di lavoro ce n’era...eccome se ce n’era. Venivano a casa a bussarti alla porta per offrirtelo e quindi di tempo per lo studio ne rimaneva ben poco. Sono figlio di emigranti. Quando ero piccolo i miei genitori hanno lasciato la Puglia per Sesto San Giovanni, città in cui ho vissuto fino a quando non mi sono sposato, trasferendomi a Monza».

Una carriera lunga, si diceva, come tecnico di impianti elettrici. Ma ciò non gli ha mai fatto perdere la curiosità e la voglia di apprendere. Di qui la decisione, cinque anni fa, di iscriversi al «Mosè Bianchi» e compiere quel percorso di studi che quando era giovane non aveva avuto la possibilità di portare a termine. «L’ho fatto soprattutto per i miei nipoti - ha spiegato - Hanno bisogno di esempi positivi. Ci ho pensato molto prima di iscrivermi, perché se inizio una cosa voglio essere sicuro di portarla a termine. E purtroppo ho visto molti giovani non riuscire a fare altrettanto, soprattutto a causa di datori di lavoro per i quali la formazione dei propri dipendenti non è importante. Una visione che non condivido. Ritengo che una nazione istruita sia migliore di una che trascuri la formazione e la cultura».

In un anno nessuna assenza

Daniele M., invece, lavora come agente immobiliare. E, un anno fa, ha deciso di ricominciare laddove aveva lasciato, frequentando l’ultimo anno al serale del «Mosè Bianchi». «Sostenni l’esame di maturità senza tuttavia superarlo - ha raccontato l’uomo, originario della Puglia ma da tempo residente a Milano - La cosa mi scoraggiò e decisi di non ripetere l’anno interrompendo gli studi». Trascorsi parecchi anni Daniele ha deciso di completare le superiori.

«Gli inizi sono stati difficili - ha ammesso - Ho anche pensato di ritirarmi. Avevo deciso che, se non avessi passato le prime due verifiche di matematica e topografia, avrei lasciato la scuola». Ma il 46enne si è messo d’impegno e, studiando, è riuscito a superare le prove. E non solo non ha abbandonato il «Mosè Bianchi», ma non ha fatto nemmeno un giorno d’assenza nonostante arrivasse da fuori città. «Ogni giorno mi alzavo alle 5 per poter studiare fino alle 8, quando poi dovevo andare a lavorare. Terminate le ore lavorative, da Milano venivo a Monza a seguire le lezioni. Devo dire che non è stato semplice, ma, se all’inizio dell’anno ero io che chiedevo aiuto ai compagni, alla fine la situazione si è ribaltata, tanto che erano gli altri a interpellarmi in caso di necessità. E se ho terminato gli studi è perché ho incontrato docenti, come il professor Luca Losi, che non hanno mai smesso di incoraggiarmi».

Conseguito il diploma in Costruzioni, ambiente e territorio, Daniele non ha intenzione di fermarsi. «A settembre mi iscrivo all’università - ha annunciato - Sono ancora indeciso tra due facoltà della Statale di Milano e sto valutano quale delle due sia più adatta a me e alla mia professione».

Maturità a pieni voti

Roberto Xu invece ha 20 anni. Figlio di genitori di origini cinesi, ha frequentato i primi due anni al «Nanni Valentini» per poi lasciare gli studi. Di qui la decisione dei suoi genitori di mandarlo in Cina, vicino a Shanghai, per fargli respirare «aria nuova» e per far sì che, frequentando una scuola del posto, potesse perfezionare la lingua.

«Inizialmente, anche lì, non ero molto propenso a studiare - ha precisato il giovane - Ma poi vedendo come le persone si dessero tutte da fare per raggiungere i propri obiettivi ho iniziato a chiedermi se non stessi sprecando il mio tempo. Senza contare che dovevo impegnarmi per i miei genitori che stavano spendendo soldi per farmi studiare dall’altra parte del mondo».

Così, una volta rientrato in Brianza, si è iscritto al «Mosè Bianchi», recuperando in un solo anno i quattro persi in precedenza. E diplomandosi con 100. «Pensavo sarebbe stata dura invece ho scoperto l’amore per lo studio, per la conoscenza. Non mi bastava mai quello che c’era scritto sui libri di testo. Passavo giornate intere ad approfondire e ad apprendere».

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