Insulta i vigili sui social, papà si becca una denuncia

A finire nei guai un lentatese che ha dato degli squadristi agli agenti della Polizia locale di Meda.

Insulta i vigili sui social, papà si becca una denuncia
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Insulta i vigili sui social, si becca una denuncia per diffamazione. A finire nei guai un papà di Lentate sul Seveso che nei giorni scorsi ha dato degli squadristi agli agenti della Polizia locale di Meda nel gruppo Facebook «Sei di Meda se...».

Insulta i vigili che avevano chiesto i documenti al figlio

Il motivo? Qualche giorno prima avevano chiesto i documenti al figlio minorenne, che con alcuni amichetti stava giocando a palla nei pressi della chiesa di Santa Maria Nascente, arrecando parecchio disagio. Un comportamento, quello dei vigili, che a dire del papà sarebbe stato eccessivo, perché i ragazzi «stavano semplicemente tirando due calci a un pallone» e gli agenti «con aria molto aggressiva e con fare squadrista da camerati fascisti li hanno letteralmente spaventati chiedendo le generalità e i documenti». E ancora: «Trovo questa spiacevole situazione a dir poco grottesca e al limite della decenza umana», «ragazzi con la paura di ritornare a casa», «tutti in quel piazzale giocano a calcio e non vanno certo a spacciare droga».

Il suo post gli è costato una denuncia per diffamazione

Uno «sfogo», se così lo si può definire, che gli è costato caro: il suo post, prontamente rimosso dagli amministratori del gruppo, non è passato inosservato agli agenti della Polizia locale, che hanno segnalato l’accaduto al comandante Valter Bragantini, il quale ha presentato alla Procura di Monza la denuncia per diffamazione nei confronti di pubblici ufficiali: «E’ inammissibile attaccare in questo modo chi sta semplicemente svolgendo il proprio dovere, non possiamo più tollerare frasi e attacchi di questo genere. Gli agenti, avendo ricevuto delle segnalazioni su schiamazzi e rumori vicino alla chiesa, si sono recati sul posto e hanno chiesto i documenti ai ragazzi, che si sono dimostrati collaborativi e non hanno fatto alcun problema. Non sappiamo poi cosa abbiano raccontato ai genitori, ma non si spiega di certo una reazione del genere da parte del padre di uno di loro». Il lentatese nei giorni successivi è stato convocato in comando e informato dell’azione intrapresa dalla Polizia locale.

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