Insulti su Facebook, arriva la querela per il gruppo "Sei di Meda se..."

Lo sfogo di Paolo Nobili: "Adesso ci andiamo di mezzo pure noi amministratori".

Insulti su Facebook, arriva la querela per il gruppo "Sei di Meda se..."
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Insulti su Facebook, arriva la querela per il gruppo "Sei di Meda se...".

Nel mirino un post denigratorio nei confronti di un pubblico ufficiale

Nel mirino un post denigratorio nei confronti di un pubblico ufficiale, apparso qualche settimana fa sul gruppo. A renderlo noto, senza però voler entrare nei dettagli, uno degli amministratori, Paolo Nobili, comprensibilmente amareggiato per l'accaduto: "Per colpa di qualcuno ci siamo andati di mezzo anche noi amministratori, perché la persona offesa ha deciso di querelare non solo chi ha scritto i commenti incriminati, ma anche chi gestisce la pagina".

L'amministratore: "Impossibile controllare tutti i post"

"Io e Rosie Iannantuoni, l'altra amministratrice, invitiamo sempre gli iscritti a stare attenti a quello che scrivono e a usare toni moderati, lo abbiamo specificato anche nel regolamento, ma evidentemente qualcuno non l'ha capito - prosegue - Peccato che noi amministratori che non c'entriamo nulla, anzi cerchiamo sempre, compatibilmente con i nostri impegni e in modo  totalmente gratuito, di mandare avanti uno spazio online per tenere ancora più viva la città di Meda, ora ne pagheremo le conseguenze. Facciamo il possibile per controllare quello che viene pubblicato, ma è difficile passare al setaccio tutti i commenti".

"Attendiamo l'evolversi della situazione, nel peggiore dei casi dovrò prendermi un avvocato"

La persona che si è sentita danneggiata si è confrontata con Nobili, annunciando le sue intenzioni. "Non metto in discussione che si sia sentita offesa, ma le ho spiegato le mie ragioni - aggiunge l'amministratore - Posso capire la querela contro gli autori del post, ma non quella nei confronti. degli amministratori e della pagina. Così ora siamo finiti nei guai anche noi. Attendiamo l'evolversi della situazione, aspettiamo che il magistrato decida se, come, quando e chi convocare in Tribunale, poi vedremo il da farsi. Nel peggiore dei casi dovrò prendermi un avvocato".

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