La piccola Cecilia potrà vivere grazie a una équipe di medici monzesi

E' la prima bambina ad aver potuto beneficiare del trapianto di midollo nell'unico centro specializzato del Paraguay

La piccola Cecilia potrà vivere grazie a una équipe di medici monzesi
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La piccola Cecilia potrà vivere grazie a una équipe di medici monzesi

La piccola Cecilia ha solo 4 anni ed è affetta da una grave aplasia midollare, una patologia che comporta un danno irreversibile del midollo emopoietico che diventa incapace di produrre le cellule staminali e che, se non trattata, può portare alla morte di chi ne è affetto.

Cecilia è la prima bambina ad aver potuto beneficiare di un trapianto di midollo nell’unico centro trapianti cellule staminali del Paraguay, realizzato grazie al contributo della Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma. La bimba si è sottoposta al trapianto allogenico di cellule staminali, ricevendo il midollo dal fratelli minore, di soli due anni.

L’intervento è stato effettuato presso l’Ospedale Niños de Acosta Ñu ad Asunción, in Paraguay, grazie al contributo di medici e infermieri della Fondazione Mbbm che, insieme all’Associazione Sostegno Ematologia Oncologia Pediatrica e al Comitato Maria Letizia Verga, ha accompagnato l’Ospedale nella creazione del primo centro trapianti di cellule staminali ematopoietiche del Paese e nella formazione dei medici per renderlo operativo e autonomo.

«Negli ultimi dieci anni il Ministero della Sanità del Paraguay ha compiuto notevoli sforzi per migliorare l'assistenza sanitaria ai bambini con cancro - ha fatto sapere Valentino Conter, responsabile della Children Global Medicine - Oggi, oltre il 70 per cento dei bambini con leucemia linfoblastica acuta sopravvive nel Paese ma, per alcuni di loro, l’unica possibilità di guarigione passa attraverso un trapianto di cellule staminali ematopoietiche». Il progetto per la creazione del primo centro trapianti di cellule staminali in Paraguay nasce nell’ambito delle iniziative di cooperazione internazionale che i clinici e i ricercatori del centro di Monza portano avanti da oltre trent’anni.

«Quello che adottiamo in tutte le nostre missioni e che abbiamo esportato anche in Paraguay si chiama capacity building approach - ha spiegato Marta Verna, medico della Fondazione Mbbm e responsabile del progetto in Paraguay - Nell’avvicinarci ai paesi con risorse limitate, cerchiamo di migliorare le competenze ottimizzando l’uso delle risorse locali e adoperando sia una metodologia di affiancamento in loco, sia una formazione continua a distanza. Una missione così ambiziosa può essere possibile solo attraverso la creazione di una rete di formazione, educazione, scambio di competenze tra operatori. In questo modo ci siamo affiancati all’équipe del Paraguay, che è stata capace di partire insieme a noi nella grande sfida di curare ogni giorno un bambino in più».

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