Linguaggi contemporanei e scatti d'autore: a Monza tre mostre d'eccellenza

In Villa Reale l'esposizione "Dal Marmo al Missile", alla Galleria Civica "Se fossimo anche noi famosi" e in Arengario "Da Monza verso il mondo"

Linguaggi contemporanei e scatti d'autore: a Monza tre mostre d'eccellenza
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Linguaggi contemporanei e scatti d'autore: a Monza tre mostre d'eccellenza

Uno è un fotografo monzese considerato un maestro del fotogiornalismo italiano. L’altro è comunemente conosciuto come il fotografo dei vip. Gli altri ancora sono gli artisti che hanno fatto la storia dell’arte e prediletti dai collezionisti del territorio.

Maggio si chiude con un trio di esposizioni di eccezionale qualità, con un fascinoso dialogo fra immagini che nel tempo sono divenute delle vere e proprie icone. Sottolineando quella vocazione all’eccellenza culturale per la quale la bella Modoetia va sempre più distinguendosi.

Segantini, Christo e Fontana

Oltre settanta opere di artisti fra i quali Ronzoni, Segantini, Bucci, Martini, Fontana, Pistoletto e Christo, maestri che hanno spaziato da linguaggi classici fino a esperienze e forme più tipiche dell’arte contemporanea. Verrà inaugurata oggi, mercoledì, all’Orangerie della Villa Reale e ai Musei civici, la mostra «Dal marmo al missile».  Capolavori inattesi e difficilmente accessibili al pubblico, provenienti da Fondazione Cariplo, da prestigiose istituzioni museali e culturali come gli stessi Musei Civici di Monza, il Museo d’Arte Contemporanea di Lissone, la Fondazione Luigi Rovati e Assolombarda Confindustria Milano, Monza e Brianza, Lodi, e da collezionisti privati.
L’esposizione è curata da Martina Corgnati, storica dell’arte, con la collaborazione di Lucia Molino, responsabile della Collezione Cariplo.

Il fotografo dei Vip

Venerdì in Galleria civica sarà invece la volta della mostra «Se fossimo anche noi così famosi», che fino al 7 luglio permetterà di ammirare i celebri ritratti del fotografo milanese Giordano Morganti.
Da Jorge Luis Borges a Indro Montanelli, da Dustin Hoffman a Vasco Rossi, da Roberto Bolle a Sabrina Ferilli, lo sguardo penetrante di Giordano Morganti racconta attraverso il suo obiettivo, attori, top model, campioni dello sport, artisti, icone del nostro tempo. Curato dal critico d’arte Carlo Micheli, il percorso espositivo propone i ritratti di personaggi famosi di Morganti pubblicati da riviste come «Vogue Italia», «Vanity Fair» e «Harper’s Bazaar». Una vera chicca per gli appassionati, che si aggiunge all’ormai consolidata tendenza legata all’inaugurazione di mostre fotografiche in città.

Da Monza al mondo

Infine, da sabato fino al 28 luglio in Arengario una personale dedicata a Federico Patellani, fotografo monzese, classe 1911, considerato un maestro del fotogiornalismo italiano. «Da Monza verso il mondo» il titolo, per una mostra che vede dipanarsi tre percorsi differenti. Nel  primo, «L’Italia in cento scatti», un centinaio di scatti in bianco e nero che meglio rappresentano la carriera di Patellani dalla fine della Seconda guerra mondiale alla metà degli anni ‘60 come fotografo di viaggio. Qui anche i ritratti dei più importanti intellettuali del ‘900 come Croce, Mann, Montale e Ungaretti e i volti più noti del cinema come Totò, Anna Magnani, Gina Lollobrigida, Sophia Loren, De Sica, Visconti e Rossellini.

«La Monza del dopoguerra» è la sezione dedicata agli scatti inediti, mai esposti prima, che raccontano la città: le gite domenicali al Canale Villoresi, il Parco e l’Autodromo negli anni del dopoguerra, gli eleganti servizi di moda in Villa Reale e l’artista monzese Leonardo Spreafico, ritratto nello studio di Patellani. A chiudere la mostra l’omaggio al fim «Stromboli. Terra di Dio» di Roberto Rossellini. Una bacheca con le pagine del servizio pubblicato da «Tempo» nel 1949 che documentano la realizzazione del film, i suoi luoghi e i suoi protagonisti.

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