Meno negozi, più abitazioni: l’ex Feltrificio Scotti cambia volto

E l'auditorium da 400 posti "trasloca"

Meno negozi, più abitazioni: l’ex Feltrificio Scotti cambia volto
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Meno negozi, più abitazioni: l’ex Feltrificio Scotti cambia (radicalmente) volto

Aumenta la superficie destinata al residenziale - con edifici più alti - a scapito del terziario e del comparto commerciale. Sparisce l’auditorium, che viene spostato su un’altra area dismessa, e verrà demolita la ciminiera.
Cambia, e non di poco, il progetto di recupero dell’ex Feltrificio Scotti di viale Cesare Battisti. Una modifica presentata dalla proprietà e che ha avuto, in via preliminare, il «sì» della Giunta.

Il Piano integrato di intervento che interessa una delle aree dismesse più grandi della città di proprietà della Fondazione Ponti, era stato approvato nel settembre del 2015, sotto la passata Giunta di centrosinistra guidata da Roberto Scanagatti. Un Piano, che - non senza qualche mal di pancia visto che qualcuno l’aveva considerato un «regalo» di Scanagatti all’ex collega Michele Faglia, architetto che ha firmato il progetto - era passato in variante al Pgt vigente.

A novembre 2018 gli operatori hanno depositato una nuova istanza di modifica del Pii. Un’istanza in cui viene richiesto un parere preventivo in merito a una nuova proposta planivolumetrica. Il 17 gennaio di quest’anno hanno presentato la nuova proposta che ipotizza, in primis, una diversa configurazione planivolumetrica che, pur non modificando la quantità totale della superficie lorda di pavimentazione, ne aumenta la superficie riservata al residenziale, riducendo quella che, inizialmente, era stata pensata per il comparto terziario e commerciale. Ma non solo.

Nella nuova proposta presentata dai privati, gli edifici che non rientrano nei vincoli di tutela, prevedono un’altezza maggiore pari a 26,25 metri, quando nel Pii vigente l’altezza massima era di 18,80 metri. Parallelamente, però, come si legge nella documentazione, «si modificano anche gli importi degli oneri di urbanizzazione, così come il costo di costruzione».

Un’altra grossa novità riguarda l’auditorium da 400 posti che, nel progetto originario, era previsto all’interno del comparto del Piano di viale Cesare Battisti. Si sta pensando infatti di «rilocalizzare», cioè di spostare, quello che verrà chiamato Teatro della Musica, su un’altra area dismessa non distante dall’ex Feltrificio, ovvero l’immensa superficie - anch’essa interessata da un piano di recupero - limitrofa a piazzale Virgilio. Un’area scelta in quanto «strategica sia per la vicinanza di altre strutture pubbliche che per i principali assi viari che la delimitano».

Se inizialmente sarebbe dovuta rimanere quale testimonianza del passato industriale dell’area - e della città - così come deciso già due anni fa in Commissione, la ciminiera verrà abbattuta per ragioni di sicurezza. In un primo momento verrà messa temporaneamente in sicurezza («per evitare che la sua che la sua precaria condizione statica possa procurare danni a cose o persone», per poi venire abbattuta successivamente. Insieme a quest’ultima, verranno demoliti parte dei manufatti che si affacciano su via Donizetti.

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