Monza: in via Zavattari addio al (pregiato) lastricato, arriva l'asfalto stampato

Lo ha deciso l'Amministrazione che ha stanziato 500mila euro per il restyling

Monza: in via Zavattari addio al (pregiato) lastricato, arriva l'asfalto stampato
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Monza: in via Zavattari addio al (pregiato) lastricato, arriva l'asfalto stampato

Asfalto stampato al posto delle ben più delicate (e pregiate) lastre in pietra di Luserna. Via Zavattari e largo XXV Aprile, in pieno Centro, saranno presto oggetto di un radicale restyling voluto dall’Amministrazione. Costo dell’intervento, 500mila euro, somma messa a bilancio (in variante).

Una decisione, questa, dettata dal fatto che la pavimentazione si presenta sempre più spesso rotta o sconnessa sia a causa dei fenomeni meteorologici, che per «colpa» del copioso transito dei mezzi pesanti.
Quindi, al posto del lastricato in pietra, verrà posato asfalto stampato «che riprende la forma e il colore dei materiali esistenti, ma più idoneo a sopportare il traffico e i carichi dovuti, sostanzialmente, al transito dei mezzi pubblici».

Ad oggi , infatti, il tratto di strada versa in scarse condizioni manutentive, con avvallamenti diffusi e lastre danneggiate. «Negli ultimi anni, le stagioni fredde sono state caratterizzate da lunghi periodi piovosi e da forti gelate che hanno notevolmente aggravato le condizioni delle sedi stradali, soprattutto quelle ad alta densità di traffico - si legge nella documentazione - Senza contare che su queste aree, nel corso degli anni, anche in conseguenza del traffico notevole di autobus, si sono create situazioni di degrado della pavimentazione in materiale lapideo».

Una situazione alla quale si è più volte tentato di porre rimedio con «interventi tampone» per la chiusura di buche e crepe, mediante l’asportazione delle lastre deteriorate o rotte, e con successivi rattoppi in cemento.
Ma il risultato, non solo non era esteticamente dei migliori, ma risolveva solo in parte il problema. Per questo si è cercato di trovare una soluzione definitiva che preservi, da un lato la pregevolezza dell’area, e dall’altro che garantisca una resistenza maggiore alle avversità.

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