Monzese denunciato per violenza sessuale, lesioni e stalking. La vittima è canturina

Una storia terribile fatta di violenze fisiche, pedinamenti, telefonate e messaggi minatori.

Monzese denunciato per violenza sessuale, lesioni e stalking. La vittima è canturina
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E’ scattata la denuncia per un uomo residente a Monza per i reati di violenza sessuale, lesioni personali e atti persecutori (stalking) nei confronti di una donna canturina di 40 anni. Il tutto con l’aggravante di essere stato perpetrato nei confronti di una persona con deficit psichico. L’indagine è stata svolta dal nucleo di Polizia Giudiziaria del Comando di Polizia Locale di Cantù.

Monzese denunciato per violenza sessuale, lesioni e stalking

I fatti risalgono alla fine di febbraio 2018. La donna canturina aveva iniziato una relazione sentimentale con l’uomo, più giovane di lei, ma che fin da subito si  è dimostrato violento e persecutorio, non solo nei suoi confronti, ma anche della sua famiglia e amici. Violenze fisiche, pedinamenti, telefonate e messaggi minatori. Un quadro di pressione psicologica costante tanto da indebolire la capacità di autodeterminazione della vittima fino a farle consumare rapporti sessuali non consenzienti. Le indagini del nucleo di Polizia Giudiziaria partono nel mese di novembre, a seguito della querela presentata dalla donna al Comando di via Vittorio Veneto, e si concludono verso la metà di marzo 2019, quando l’uomo viene indagato e successivamente imputato per violenza sessuale, lesioni e stalking.

L’attività investigativa degli agenti, in materia di tutela delle fasce protette, ha compreso oltre che la sorveglianza dell’abitazione della persona offesa, anche il supporto informatico per la raccolta degli elementi probatori, come l’installazione di un app sul cellulare della donna per la registrazione delle telefonate in arrivo, lo screenshot dei messaggi ingiuriosi e la redazione degli atti ufficiali per la Procura. Dopo essere stato iscritto nel registro degli indagati il trentenne monzese è stato sottoposto ad interrogatorio dall’Autorità Giudiziaria lo scorso 20 marzo.

“Grande lavoro d’indagine”

“L’unità di Polizia Giudiziaria ha dato dimostrazione di grande professionalità ma soprattutto di grande sensibilità ed empatia – commenta il comandante della Polizia locale di Cantù, Vincenzo Aiello – . Esprimo viva soddisfazione per il lavoro di indagine intenso e importante sul piano emotivo, oltre che sul piano investigativo. Il risultato è stato reso possibile anche grazie alla formazione specifica nel settore acquisita in questi mesi. Nel 150° anno di fondazione del Corpo di Polizia Locale della Città di Cantù questa è la dimostrazione dell’evoluzione costante delle capacità d’intervento anche per temi non tradizionali, azioni possibili perché gli Ufficiali ed Agenti sono sorretti da uno spirito di servizio encomiabile e dalla ferma volontà di essere sempre accanto al cittadino che chiede aiuto”.

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