Rapinava prostitute minacciandole con l'acido

In carcere un 42enne di origine egiziana.

Rapinava prostitute minacciandole con l'acido
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Rapinava le prostitute minacciandole con una bottiglietta di acido, che in realtà conteneva sciampo per capelli.

In carcere egiziano di 42 anni

Rapinava le prostitute minacciandole con una bottiglietta di acido, che in realtà conteneva soltanto sciampo per capelli. Agiva soprattutto tra Monza e Cinisello Balsamo il 42enne di origini egiziane arrestato per aver commesso una dozzina di rapine ai danni di prostitute. Il modus operandi era quasi sempre lo stesso: sceglieva una strada, puntava una prostituta e la caricava sulla sua auto fingendosi un cliente. Raggiunto un luogo appartato la minacciava con una bottiglietta di "acido" che in realtà conteneva solo sciampo per capelli. La malcapitata prostituta però non poteva saperlo e quindi gli consegnava l'incasso della serata. In un'occasione, nel dicembre scorso, avrebbe violentato anche una delle sue vittime. In un'altra occasione invece della boccetta di "acido" per minacciare la vittima prescelta si sarebbe invece servito di spray urticante.

L'ultimo colpo a Monza

Come accennato, il malvivente agiva nell'hinterland milanese e nella nostra città. L'ultimo colpo l'aveva messo a segno proprio a Monza nel dicembre scorso, nella zona di viale Lombardia e viale Campania. Quando l'ha portato a termine però i suoi spostamenti erano già seguiti dai carabinieri di Milano Porta Magenta, che sulla sua auto avevano installato un dispositivo gps dopo che una delle prostitute prese di mira aveva denunciato l'aggressione da parte di un cliente. Identificato, l'egiziano era stato così seguito e arrestato dopo l'ennesima rapina. Ora i militari gli hanno notificato in carcere un'ordinanza di custodia cautelare in cui gli contestano le dodici rapine, tutte compiute tra Monza e l'hinterland milanese. In pochi mesi aveva terrorizzato diverse "lucciole" ma le forze dell'ordine hanno ora messo fine alla sua criminosa attività. L'uomo infatti resta in carcere in attesa di processo e rischia una pena non certo lieve.

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