Ricattato da un trans ha pagato 16mila euro perché non rivelassero il suo segreto

In manette per estorsione sono finiti un ventunenne di Monza e un quarantenne di Alessandria.

Ricattato da un trans ha pagato 16mila euro perché non rivelassero il suo segreto
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Ricattato da un trans ha pagato 16mila euro perché non rivelassero il suo segreto. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cantù hanno arrestato due uomini per il reato di estorsione e resistenza a Pubblico Ufficiale.

L'arresto nei giorni scorsi a Cantù, in manette un monzese

I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cantù, con la collaborazione dei colleghi della Stazione cittadina, nel corso delle prime ore del mattino di martedì 14 agosto, hanno arrestato in flagranza di reato, nei pressi del centro storico di Cantù , B.D., cittadino italiano classe 1978, originario della Liguria ma residente ad Alessandria, e B.M.F., cittadino rumeno classe 1997, domiciliato a Monza, entrambi responsabili del reato di estorsione e resistenza a Pubblico Ufficiale.

Ricattato da un trans, arrestati a Cantù gli aguzzini

Il provvedimento  è scaturito a seguito della denuncia sporta lo scorso 9 agosto  a Cantù da un cittadino comasco, che  era diventato bersaglio di continue e ripetute richieste estorsive da parte dei due malviventi.

Più nello specifico, la vittima, in un momento di difficoltà dal punto di vista sentimentale, avrebbe reperito su un sito Internet il contatto di una “accompagnatrice” transessuale, rivelatasi poi essere B.D. il quale, a seguito del successivo rifiuto del richiedente alla consumazione del rapporto sessuale, avrebbe preteso l’intera corresponsione pattuita.

“Diremo il nostro segreto ai tuoi familiari”

Da qui l’inizio del continuo ricatto. Più somme di denaro, corrisposte dalla vittima ai suoi aguzzini, in cambio del silenzio di questi ultimi, che hanno insistentemente minacciato il denunciante di rivelare il loro “segreto” ai suoi familiari. Continui esborsi di denaro che, in totale, nel periodo compreso tra il 5 e il 13 agosto hanno superato i 16 mila euro. Le minacce, giunte sia verbalmente sia attraverso messaggi “whatsapp” da entrambi i due soggetti (che peraltro alternativamente hanno riscosso le somme di denaro), si sono protratte, per l’appunto, fino all'ultima richiesta estorsiva, giunta nella serata del 13 agosto, quando, a seguito delle denuncia presentata dalla vittima ormai esasperata dalle continue richieste,  i due sono stati colti in flagrante e arrestati dai carabinieri. Il monzese si è assunto le responsabilità ed è finito in carcere.

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