Ripulisce la piazza, frate morso da un topo

Un esponente dell’Istituto Pavoniano Artigianelli di Monza ha dovuto far gettare del cemento per chiudere le tane dei ratti.

Ripulisce la piazza, frate morso da un topo
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Ripulisce la piazza, frate morso da un topo. Un esponente dell’Istituto Pavoniano Artigianelli di Monza ha dovuto far gettare del cemento per chiudere le tane dei ratti.

Morso da un roditore

Bottiglie di birra lasciate ai piedi del sagrato della chiesa della Santissima Trinità; confezioni di vino e immondizia gettata nel recinto dove è posizionata la statua dedicata a San Pio da Pietralcina; e ora anche i topi. E nonostante gli sforzi congiunti, per quanto possibile di istituzioni e cittadini, gran parte della responsabilità se la sono presa anche i frati dell'Istituto Pavoniano Artigianelli, che ogni mattina si recano di fronte al piazzale della chiesa per ripulirlo dal degrado. I buchi nell'asfalto e sotto la ex fontana del piazzale, sono poi divenuti le tane dei ratti attratti dai resti di cibo e dalla spazzatura. Sono talmente tanti i topi, secondo quanto raccontato dai residenti, da poter parlare di una vera e propria infestazione. E l'esca messa ai piedi della fontana non riesce nemmeno più a svolgere il proprio compito. E' notizia di questi giorni, infatti, che proprio mentre un frate cercava di svuotare uno dei buchi nella pavimentazione, è stato morso sulla mano da un roditore. Un episodio, questo, che ha indotto i frati a richiedere d'urgenza la chiusura delle falle con del cemento.

Degrado, spaccio e risse

Non c'è pace, dunque, per i residenti di piazza Diaz. Dopo le violente liti, le risse e le frequenti lamentele esposte da commercianti e inquilini, l'ennesimo episodio che conferma l'avanzata del degrado nel quartiere a pochi metri dal cuore della città. Quello che ruota attorno a piazza Diaz, a due passi dal centro storico di Monza, è un blocco residenziale di oltre 225 soggetti, principalmente anziani (sono 80 sul totale) e prevalentemente italiani (dati forniti dall’Ufficio statistiche del Comune di Monza). Un «quartiere» dunque, che nel corso degli anni non ha vissuto una elevata mobilità, e che in pochi, tra le giovani coppie, hanno deciso di selezionare come la zona ideale in cui abitare. Complice, forse, anche i prezzi degli alloggi non proprio a buon mercato, come ci si può facilmente aspettare da edifici situati nella cerchia del centro cittadino.

Una delle zone "calde" della città

Ma quello che un tempo - quando gli attuali residenti hanno comprato casa - era considerato come uno spot della Monza «bene», oggi vive un periodo difficile. Oggi, infatti, è uno dei centri che più spesso finisce al centro delle cronache cittadini. Diversi i motivi alla base di questa condizione ormai cronicizzata: liti tra stranieri, spaccio di droga, bivacco, accattonaggio e degrado. Il vicino parco pubblico di via Gramsci, «gli Artigianelli», è uno dei punti più «caldi» della città, con un importante numero di interventi di Carabinieri, Polizia di stato e Carabinieri che ne conferma lo status attribuitogli sia dai residenti, che dalle istituzioni.

 

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