Rubati buoni pasto per 60mila euro, 7 arresti

Un ignaro corriere tratto in inganno. Mentre lui ritirava un pacco inesistente a Paderno Dugnano la banda gli apriva il furgone e rubava i buoni pasto.

Rubati buoni pasto per 60mila euro, 7 arresti
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Il furto dei buoni pasto risale a settembre 2016. Un ignaro corriere era stato tratto in inganno e mentre era in procinto di ritirare il pacco di un cliente la banda apriva il suo furgone.

Rubati buoni pasto per 60mila euro, 7 arresti

Dopo una lunga indagine condotta dai Carabinieri di Paderno Dugnano i militari di Desio hanno arrestato, in base all'ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Monza, 7 persone, Si tratta di 4 italiani, un albanese, un peruviano e un ecuadoriano di età compresa tra i 32 e i 48 anni. L'accusa per loro è di furti aggravato in concorso.

Il pacco inesistente

Il furto è avvenuto nel settembre 2016. In quell'occasione la banda aveva tratto in inganno un ignaro corriere facendogli ritirare un pacco da un privato inesistente a Paderno Dugnano, in via Novella. Il gruppo era giunto sul posto a bordo di un motociclo e di un auto e, mentre due dei componenti erano rimasti alla guida dei mezzi e altri due facevano da palo, i restanti aprivano il furgone con una copia di chiavi ottenuta qualche giorno prima da un dipendente della ditta di logistica.

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Il piano per intrattenere l'autista

La banda aveva anche escogitato un diversivo per intrattenere l'autista il più a lungo possibile e procedere al furto. Erano stati loro infatti a richiedere il ritiro del pacco presso il condominio fornendo un nome di fantasia e obbligando l'autista a intrattenersi più del dovuto. Nel frattempo i 7 soggetti rubavano dal furgone 55 buste contenenti buoni pasto per un valore complessivo di 60.200 euro. 

I passanti hanno notato la scena

La scena tuttavia non era sfuggita ad alcuni passanti che avevano fornito ai Carabinieri importanti dettagli sulla vicenda, comprese le targhe dell’auto e del motociclo. Proprio grazie a queste informazioni, erano partite le indagini che hanno portato a ricostruire il circuito relazionale degli intestatari e a individuare i membri della banda e il dipendente infedele che aveva fornito le chiavi del furgone.

La scoperta della droga

Gli arrestati sono stati portati in carcere di Monza. Uno di loro, un 42enne italiano, dovrà rispondere anche di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, in quanto, nel corso della perquisizione presso la sua abitazione, sono stati rinvenuti 4 panetti di hashish del peso complessivo di 430 grammi.

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