Caso Seregno | Chiusa la prima inchiesta, indagato anche il segretario comunale

Quindici i nomi degli indagati, fra cui Francesco Motolese e l'ex assessore regionale Massimo Ponzoni.

Caso Seregno | Chiusa la prima inchiesta, indagato anche il segretario comunale
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Caso Seregno: mercoledì la Procura di Monza ha notificato la chiusura delle indagini preliminari del primo filone d'inchiesta sull'urbanistica di Seregno, quindici gli indagati fra cui il segretario comunale Francesco Saverio Motolese e l'ex assessore regionale Massimo Ponzoni.

Caso Seregno: tutti i nomi degli indagati

Sono quindici i nomi degli indagati nel primo filone d'inchiesta sull'urbanistica coordinata dal Pm di Monza, Salvatore Bellomo. L'ex sindaco Edoardo Mazza, gli ex assessori Giacinto Mariani e Gianfranco Ciafrone, l'ex consigliere comunale Stefano Gatti e i dipendenti comunali Biagio Milione, Mauro Facchinetti, Antonella Cazorzi, Franco Greco e Carlo Santambrogio (ora in pensione). Nell'elenco compaiono anche l'imprenditore Antonino Lugarà, il pubblico ufficiale Giuseppe Carello oltre all'ex Golden boy del Pdl, Massimo Ponzoni. Fra i nomi nuovi dell'indagine l'ufficiale giudiziario Vincenzo Fortunato Corso, Angelo Bombara e il segretario comunale Francesco Saverio Motolese.

Le accuse della Procura di Monza

L'indagine, che coinvolge l'ex sindaco di Seregno Edoardo Mazza e il costruttore Antonino Lugarà, riguarda il piano attuativo per edificare un supermercato su un'area dismessa di via Valassina. Entrambi erano stati arrestati il 26 settembre 2017, poi erano tornati in libertà per decisione del Gip di Monza e il Tribunale del Riesame di Milano. Secondo l'accusa il primo cittadino avrebbe agevolato il piano urbanistico in cambio di voti nella campagna elettorale del 2015, vinta dallo stesso Mazza quale candidato della coalizione di centrodestra. Corruzione l'accusa per entrambi mentre gli ex assessori Mariani e Ciafrone rispondono dell'accusa di abuso d'ufficio. Tra le nuove accuse a carico dell'ex sindaco anche la nomina a segretario comunale di Francesco Saverio Motolese su sollecitazione di Antonino Lugarà.

Le contestazioni al segretario comunale

Per la Procura di Monza il segretario comunale, Francesco Saverio Motolese, avrebbe "asservito" il procedimento amministrativo  necessario al collaudo delle opere di urbanizzazione dell'immobile commerciale di via Valassina "all'interesse affaristico ed economico"  della società riconducibile ad Antonino Lugarà. Il costruttore, tramite l'intermediazione di Massimo Ponzoni, viene accusato dalla Procura anche per un prestito di 100mila euro a un imprenditore in difficoltà con interessi ritenuti usurari.

Dall'inchiesta emergerebbero anche casi di usura

Secondo quanto sarebbe emerso dalle 9 pagine del 415 bis notificato oggi a conclusione delle indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano e della compagnia carabinieri di Desio (Monza), Massimo Ponzoni (recentemente condannato in Cassazione a 5 anni e 10 mesi per tangenti) e Antonino Lugarà sono indagati per corruzione in concorso con l'ufficiale giudiziario Vincenzo Corso, per aver tentato di posticipare l'espropriazione di un immobile intestato a una società riconducibile all'ex assessore lombardo. Ponzoni e Lugarà, l'uno in qualità di intermediario, l'altro in qualità di finanziatore, sono indagati anche per usura in concorso nei confronti di un imprenditore brianzolo, al quale avrebbero prestato denaro con interessi annuali fino al 120 per cento. Indagato per usura anche Angelo Bombara, impiegato brianzolo, anche lui avrebbe prestato denaro con tassi d'interesse fino al 240 per cento annui ad un ristoratore. Questa parte dell'inchiesta è stata stralciata da uno dei tronconi di inchiesta a cui lavorarono in sinergia la Procura di Monza e della Dda di Milano.

 

 

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